Per sei mesi il regista portoghese ha lavorato a Lisbona con otto donne, migranti di prima e seconda generazione da ex-colonie portoghesi come Capo Verde e Brasile e impiegate come collaboratrici domestiche. Pendolari fra il proprio paese d’origine e quello di migrazione, ma anche fra il centro città e la periferia. Sul palcoscenico portano la loro schizofrenica condizione, sospesa fra mondi diversi.

ideazione e regia Marco Martins – con Elane Galacho, Emanuelle Bezerra, Fabi Lima, Juliana Teodoro Alves, Maria Gustavo, Maria Yaya Rodrigues Correia, Nádia Fabrici, Nzaji Dende – testo Marco Martins con la collaborazione degli attori e di Djaimilia Pereira De Almeida
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