Il teatro è stato costruito nei primi anni del Novecento da una delle prime organizzazioni cooperative di ispirazione socialista, come l’edificio a due piani di cui fa parte, adibito a Casa del Popolo. Costituito da una sala a pianta rettangolare con una balconata, fu inaugurato dai deputati socialisti Ferri e Bentini il 22 settembre 1907. Sotto il regime mussoliniano lo stabile diventa Casa del Fascio, poi, dopo la Liberazione, torna alla prima identità. Utilizzato come cinema fino agli anni Settanta, nel 1981, con il contributo della Regione Emilia-Romagna, il teatro è stato ripristinato dal Comune di Castello d’Argile, che nel 2004 ha ristrutturato l’intero edificio facendone anche la sede della Biblioteca pubblica. L’assetto architettonico originale è rimasto intatto, con la sola aggiunta di un piccolo foyer d’accesso e di un ascensore per la platea, che, grazie alle sedie mobili e stivabili sotto il palco, può essere utilizzata anche come sede espositiva. Dopo i danni subiti dal terremoto del maggio 2012, ha riaperto il 7 ottobre 2013.
La gestione attuale, affidata all’Unione Reno Galliera, prevede la collaborazione al progetto “6 in scena” che mette in rete i teatri di Budrio, Castello d’Argile, Castel Maggiore-Argelato, Minerbio, Molinella e Pieve di Cento, sei comuni decisi a condividere il cartellone e le strategie comunicazione all’interno del Distretto culturale Pianura Est.