Nel 1821 l’architetto Nicola Bettoli avvia la costruzione del Nuovo Teatro Ducale di Parma, inaugurato il 16 maggio 1829 con l’opera “Zaira”, composta per l’occasione da Vincenzo Bellini. Voluto da Maria Luigia d’Austria, che poteva accedervi comodamente dal suo palazzo, fu ribattezzato Regio con l’Unità italiana ed è stato testimone e protagonista dell’evoluzione del melodramma.
La platea, i quattro ordini di palco e il loggione sono sovrastati dal soffitto dipinto da Giovan Battista Borghesi e dall’astrolampo, il grande lampadario in bronzo dorato forgiato dalle officine Lacarrière di Parigi. A metà dell’Ottocento la decorazione originale in stile neoclassico viene virata in chiave neorinascimentale da Girolamo Magnani, scenografo preferito di Verdi, attivo poi nel Teatro di Fidenza.
Considerato uno dei più importanti teatri di tradizione italiani, tra gli anni Ottanta e Novanta del Novecento il Regio è stato restaurato a fondo, e a scena aperta, dal Comune di Parma, che oggi ne cura la gestione tramite la Fondazione dedicata. Oltre alla stagione operistica organizza ogni anno il “Festival Verdi”, la rassegna di balletti “Parma Danza” e un nutrito calendario di concerti di musica classica e sinfonica. Il suo pubblico, riconosciuto tra i più competenti ed esigenti al mondo, ha potuto ammirare da vicino alcuni dei più grandi direttori d’orchestra: Georges Prêtre, Riccardo Muti, Claudio Abbado, Riccardo Chailly, Zubin Mehta.