Fu Gaetano Storchi, nella seconda metà del secolo XIX, a far costruire a proprie spese e a scopi benefici l’omonimo teatro, realizzato dall’architetto Vincenzo Maestri. Utilizzando parte degli introiti serali fondò un’opera oia al fine di soccorrere malati e bisognosi.
Al momento dell’inaugurazione, avvenuta la sera del 24 marzo 1889 con l’opera “Le donne curiose” musicata da Emilio Usiglio, il teatro mostrava una platea con pianta a ferro di cavallo accessibile da un atrio con colonnine di ghisa e un loggione con parapetto in ferro e gradinata lignea.
La sala esibiva la copertura a catino dipinta dal carpigiano Fermo Forti (con l’aiuto di Giuseppe Migliorini) che, con toni chiari e immagini allegoriche, raffigurava l’apoteosi di Gioacchino Rossini e di Carlo Goldoni.
Assunto in gestione dal Comune di Modena nel 1981 è stato oggetto di restauri conclusi nel 1986; da quell’anno ha ripreso un’intensa attività rivolta prevalentemente alla prosa, ma attenta anche alla danza e alla musica.