A Teatri di Vita batte il “Cuore di Slavia”

Dal 4 all’8 luglio

03 luglio 2022

Non poteva che spingersi fino ai bordi d’Europa, verso Ucraina e dintorni, il festival bolognese “Cuore di…” organizzato da Teatri di Vita. Il pezzo di mondo su cui puntare gli occhi attraverso cinema, teatro, danza, fotografia, video e incontri stavolta è là dove c’è un cuore trafitto, dove paesi storicamente e culturalmente vicini si stanno mostrano nei loro peggiori conflitti. Dal 4 all’8 luglio Cuore di Slavia ospita artisti provenienti da Ucraina e dintorni per raccontare come l’arte può opporsi alla guerra, ma anche film recentissimi di Ucraina, Russia e Bielorussia, presentati in collaborazione con il Trieste Film Festival.

Sono molte le opportunità di scoprire teatro, video e performance delle artiste ucraine, arrivate in Italia grazie al Progetto MIR (мир) – residenze per la pace che sta coinvolgendo 27 strutture teatrali in Italia per sostenere le artiste in fuga dalla guerra. Si parte lunedì 4 con Come parlare della guerra ai bambini, spettacolo in progress del Theater on Mikhailovskaya di Kiev. Lidiia Kuznietsova, Polina Chebanu e Yuliana Kozlovets stanno lavorando proprio in questi giorni alle prove dello spettacolo. Le artiste sono state infatti in residenza a Teatri di Vita per due settimane, e in questi giorni stanno attraversando altre strutture teatrali italiane, con l’obiettivo poi di presentare il lavoro a Kiev. Martedì 5 è la volta di Never again, videodocumentario sulla street art ucraina, diretto da Asya Romanova, mentre il 6 si vedrà Carnival/AntiCarnival, presentazione del progetto performativo di Natalia Tokarchuk, regista teatrale e psicoterapeuta, e Veronika Chekan, attrice e danzatrice a Kiev e Dnipro, nonché autrice della fiaba da cui si è sviluppato il progetto che ruota attorno allo psicotrauma come perdita di integrità ma anche spazio per la nascita del divino. Il 7 andrà invece in scena un lavoro di Taisiya Melnik, performance dell’artista ucraina su fascismo, guerra e genocidi, con cui vuole sottolineare le radici culturali comuni che legano i popoli ucraino e russo alla nostra Europa occidentale, attraverso il rifiuto di ogni fascismo e di ogni violenza.

Da non perdere, poi, l’appuntamento di venerdì 8 con la prima nazionale di Monochrome, ultima creazione del coreografo ucraino Anton Ovchinnikov, di cui sta per uscire in Italia il primo libro di poesia. L’opera di videodanza è stata realizzata durante i mesi di guerra. Sette invece film in programma, tutti recentissimi e capaci di raccontare i paesi slavi in modo originale: Insultati. Bielorussia, cinema-teatro con Ambra Angiolini e Luca Argentero che racconta il golpe di Lukashenko, Town of glory e Khan’s Flesh, due docufilm da Russia e Bielorussia che svelano le dinamiche del potere e il sentimento anti-occidentale; I never cry e Lake of happiness, un film dalla Polonia e un corto dalla Bielorussia sui rapporti tra figli e genitori; Numbers, allegoria grottesca sul potere, diretto dalla prigione russa da Oleg Sentsov, oggi soldato in trincea; Donbass, film in 13 episodi del regista ‘scandaloso’ del cinema ucraino Sergej Loznitsa.

Grazie a Cuore di Slavia, per la prima volta in mostra in Italia c’è il collettivo artistico GORSAD: tre fotografi di Kiev, Masha Romaniuk, Ulik Romaniuk e Vitya Vasyliev, raccontano il mondo degli adolescenti, una generazione di ‘angeli’ impertinenti, gli Ukraingels, che ci osservano con divertimento e sfrontatezza (visitabile tutti i giorni dalle 18 alle 24). Ogni sera, infine, all’ora dell’aperitivo, grazie alla voce di Patrizia Bernardi si entrerà nel mondo della straripante invenzione fiabesca e fantastica della tradizione russa e slava.