Un teatro di comunità

C’è un gruppo di teatro, il Teatro Due Mondi, che è anche una comunità fatta di collaboratori, soci, sostenitori, volontari, spettatori, partecipanti. Persone che si riconoscono in una reciproca appartenenza: un luogo (la Casa del Teatro), una idea, dei principi e dei valori, un modo di intendere il lavoro artistico e la vita.
C’è un calendario di appuntamenti che è specchio di una comunità di artisti che sono compagni di strada, differenti da noi ma uniti da vincoli e prospettive comuni. Donne e uomini che uniscono e non dividono, che aprono porte per farsi sentire e per ascoltare. Che pensano il teatro e l’arte come strumenti di creazione del bello condiviso.
C’è un grande numero di persone, di diversa età e provenienza, che cerca qualcosa di cui tutti sentiamo bisogno: una comunità che può farci sentire fiduciosi e tranquilli, in pace.
Essere spettatori partecipanti è un modo di dichiarare che i problemi non sono solo faccende private, vuol dire non essere pubblico passivo ma piuttosto essere attivi protagonisti alla vita della società, significa contribuire alla crescita che tende al benessere immateriale di tutti. La somma di tutto questo è la comunità in cui agiamo, è la nostra casa, il
nostro orizzonte, il nostro percorso, il nostro vincolo.
Scriveva Dario Fo: “Un uomo che non partecipa alla vita della comunità, che si estranea, è un morto che cammina”.

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