Nel 1780, a Faenza, l’Accademia dei Remoti ottiene il permesso di costruire un nuovo teatro nella piazza della Molinella. Tra ritardi e difficoltà economiche la costruzione, su progetto dell’architetto faentino Giuseppe Pistocchi, ha termine sette anni dopo. L’edificio viene inaugurato il 12 maggio del 1788 con la rappresentazione di due balletti e dell’opera “Caio Ostilio” di Giuseppe Giordani.
La cavea presenta il consueto schema a ferro di cavallo ma ha una peculiarità che la apparenta a teatri illustri, come quelli delle reggie di Caserta e Versailles o come l’Olimpico di Vicenza. Ognuno dei quattro ordini di palchi ha infatti una conformazione particolare, sottolineata dalle raffinate decorazioni di Antonio Trentanove: il primo è suddiviso da colonne pestane, il secondo da colonne corinzie con un parapetto scandito da bassorilievi, il terzo è caratterizzato da balustrine, il quarto è intervallato da statue addossate a pilastrini.
Nel 1903 lo stabile viene intitolato al forlivese Angelo Masini, il “Tenore angelico” ammirato da Verdi, che per tante stagioni cantò a Mosca e San Pietroburgo. Nonostante i numerosi interventi di restauro, l’ultimo dei quali datato 1990, il Teatro ha mantenuto intatta la funzionalità originale: graticciate e attrezzerie di scena sono ancora quelle originali ottocentesche.
La gestione attuale è affidata dal Comune di Faenza ad “Accademia Perduta / Romagna Teatri”, il centro di produzione diretto da Ruggero Sintoni e Claudio Casadio, attivo dal 1982 con spettacoli rivolti ai più giovani, tematiche imperniate sull’impegno civile e importanti collaborazioni dentro e fuori i confini nazionali. Oltre alla prosa, drammatica e comica, il cartellone contempla danza, operetta e concerti musicali. Il Ridotto ospita incontri con artisti e rassegne a tema.