A colpi d’ascia. Sgrosso legge Bernhard

Il 9 aprile all’Oratorio San Filippo Neri di Bologna

03 aprile 2024

Alla sua apparizione nel 1984, il romanzo A colpi d’ascia. Una irritazione di Thomas Bernhard suscitò un enorme clamore arrivando perfino ad essere bandito in Austria, poiché in diversi si riconobbero nel ritratto impietoso, farsesco, che lo scrittore aveva fatto del mondo del teatro. A questo autore potente, capace di cucire dentro le maglie di testi sottili e musicali inquietudini, asfissie, accuse sferzanti alla nostra società che tutto manipola e omologa, Marco Sgrosso aveva già guardato in passato con ammirazione. È solo di qualche anno fa, per esempio, un recente allestimento di Prima della Pensione che l’attore e regista ha firmato con la storica compagna di scena Elena Bucci.

A conclusione di una trilogia dedicata al tema dell’identità frantumata che lo ha visto confrontarsi con Ella di Achternbusch e le Memorie del sottosuolo di Dostoevskji, il co-fondatore de Le Belle Bandiere si cimenta adesso con un nuovo progetto dedicato appunto a Bernhard che vedremo, sotto forma di concerto per voce e fiati,  il 9 aprile alle ore 20.30 all’Oratorio San Filippo Neri di Bologna. La mise en éspace si avvale delle musiche di Cristiano Arcelli, mentre  luci e suono di Roberto Passuti.

“Folgorato dallo stile fulmineo della scrittura di Bernhard, dall’intreccio di reiterazioni e assonanze che rendono i suoi testi simili a partiture musicali, l’idea di lavorare su questo romanzo mi seduce da tempo per il fascino del narratore, uomo tormentato e aggressivo, simile a un animale braccato – spiega Sgrosso – e mi ha colpito l’analisi dell’artista “in conflitto”, incatenato al suo universo quanto più vorrebbe fuggirlo. Con spietata ironia, Bernhard scandaglia miserie, vizi e ipocrisie dell’ambiente artistico.  Senza sconti per nessuno, letteralmente a colpi d’ascia, disegna implacabili ritratti di attori, musicisti, scrittori e intellettuali riuniti nell’atroce mondanità di una “cena artistica”, dove falsità, invidie, arroganze e meschinità affiorano senza pudore e il suicidio di un’amica comune diventa palcoscenico di ridicole vanità. Nella riduzione drammaturgica ho cercato di conservare il senso dell’opera e lo smalto delle descrizioni: dalla tremenda volgarità dei coniugi Auersberger alla straziante memoria di Joana, dall’esilarante tracotanza dell’attore del Burgtheater al livore inesausto della scrittrice Jeannie Billroth”.

La produzione è a firma  Le belle bandiere in collaborazione con Agorà e con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e Comune di Russi.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.