Tra Čajkovskij e Piazzolla il concerto dell’Anima Musicae Chamber Orchestra di Budapest

L’8 agosto all’Abbazia di Pomposa

06 agosto 2024

Si viaggerà tra il romanticismo classico di Čajkovskij e il tango moderno di Astor Piazzolla, con una delle più interessanti formazioni strumentali del momento e un grande interprete internazionale di bandoneón. L’8 agosto alle 21.15 all’Abbazia di Pomposa (nel Parco S. Guido Abate di Codigoro) l’Emilia Romagna Festival celebra uno dei suoi più caratteristici incontri tra tradizione e modernità con un concerto che vede protagonista l’Anima Musicae Chamber Orchestra di Budapest e il grande bandoneonista Fabio Furia.

Durante la serata andranno in scena le affinità e le divergenze tra due universi musicali lontani eppure vicini. Il programma si apre con le Cuatro estaciones porteñas, in cui Piazzolla rende omaggio a Vivaldi, reinterpretando il concetto delle stagioni attraverso la lente moderna e suadente del tango argentino, qui suonate appunto da Fabio Furia, l’unico docente titolare di bandoneon in un conservatorio italiano e artista considerato uno dei più grandi bandoneonisti europei contemporanei, con una carriera concertistica di respiro internazionale (tra teatri e festival in cui si è esibito ci sono il Parco della Musica di Roma, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Bozar di Bruxelles, l’Onassis Culture Center di Atene, la Tonhalle di Zurigo e il National Center for the Performing Arts di Pechino). Ad accompagnarlo l’Anima Musicae Chamber Orchestra Budapest: fondata dai migliori studenti dell’Accademia di Musica Franz Liszt di Budapest nel 2010, è una delle orchestre da camera più brillanti dell’Ungheria, con un repertorio che abbraccia i periodi più significativi della musica classica, spaziando dal barocco ai capolavori del XX secolo, fino alla musica contemporanea.

Si prosegue poi con due celebri brani di tango sempre di Piazzolla, Oblivion e Fuga y Misterio, per chiudere con la Serenata in do maggiore per archi di Pëtr Il’ič Čajkovskij, una delle opere più amate del repertorio per archi di tutti i tempi. Pubblicata nel 1881, questa serenata è impregnata di spirito autenticamente russo con richiami settecenteschi ed è una testimonianza della straordinaria capacità di Čajkovskij di combinare eleganza formale e profonda espressione emotiva. Il concerto sarà preceduto, alle 18, da una visita guidata all’Abbazia di Pomposa.