Bonsai Festival: la nona edizione del teatro che cresce

Dal 9 maggio al 29 giugno a Ferrara

07 maggio 2025

Come un albero che affonda le radici in un terreno fertile, Bonsai torna a germogliare a Ferrara. Dal 9 maggio al 29 giugno, la città estense ospita la nona edizione del festival di teatro contemporaneo organizzato da Ferrara Off APS. Nato nel 2017 come rassegna di microteatro, Bonsai è oggi un appuntamento di punta per chi cerca un’esperienza teatrale intima, sperimentale e multidisciplinare. Il festival, sostenuto dal MiC, dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Ferrara, si apre ai nuovi linguaggi e agli spazi alternativi, proponendo ventitré spettacoli in diversi luoghi della città, dai teatri agli impianti idrovori, passando per scuole e spazi urbani. L’ obiettivo è da sempre quello di costruire nuovi pubblici e abbattere la distanza tra palco e spettatore, come spiega il direttore artistico Giulio Costa: “Nel corso del tempo, soprattutto a seguito della profonda cesura compiutasi negli anni della pandemia, è cresciuto diventando oggi a tutti gli effetti un vero e proprio festival teatrale su tutto il territorio urbano con produzioni proprie, spettacoli di lunga durata, ospitalità e un costante aumento del pubblico, mantenendo però inalterata la dimensione intima e di vicinanza tra “palcoscenico” e “platea”, in una sorta di sfondamento della quarta parete più o meno esplicito, che si compie pienamente alla fine di ogni spettacolo con l’incontro tra artisti e spettatori”.

Tra gli ospiti di punta spicca la compagnia Kepler-452, che il 18 maggio porta in scena Album, riflessione teatrale sulla memoria individuale e collettiva. Il 31 maggio e 1° giugno, il CollettivO CineticO celebra i suoi 18 anni con una nuova versione di <age>, spettacolo-manifesto che esplora l’adolescenza e il teatro come spazio ludico. Il 5 giugno sarà la volta di Licia Lanera con il pluripremiato Con la carabina, già vincitore del Premio UBU per regia e testo straniero nel 2022.  Tratto dal testo dell’enfant prodige della letteratura francese Pauline Peyrade, lo spettacolo ricostruisce una storia di abuso e vendetta che indaga i meccanismi culturali e antropologici all’origine di alcuni comportamenti violenti, sfumando i confini tra buoni e cattivi in una sorta di incubo claustrofobico.

Viene invece dalla Gran Bretagna il testo de Il funerale di mia madre – The Show che debutta per la prima volta in Italia per la regia di Francesca Montanino e Mauro Parrinello: ad accompagnare la prima italiana a Bonsai in programma il 15 giugno sarà l’autrice, Kelly Jones, acclamata da pubblico e critica al Fringe Festival di Edimburgo nel 2024. Tra gli appuntamenti internazionali anche Ode alla distruzione, prima nazionale di Iacopo Loliva e Manuel Paolini (18 giugno), un mix di teatro fisico, musica elettronica su drammaturgia di Marcus Peter Tesch. Da non perdere poi il doppio appuntamento del 20 maggio con la regista e autrice Maura Pettorusso che presenta due lavori: Boxeur, che intreccia le storie di due pugili straordinari: Eugenio Smit Lorenzoni e Victor Young Pereze e La Comune di Parigi (quest’ultimo in prima nazionale), una riflessione su come le idee e i valori della Comune di Parigi continuino a ispirare la lotta per i diritti umani e la giustizia sociale nel mondo contemporaneo. A chiudere il festival, il 29 giugno, sarà Il circolo dei bugiardi, prima assoluta del nuovo lavoro site specific della compagnia Menoventi, che festeggia i suoi 20 anni inaugurando una nuova fase poetica.

Uno dei tratti distintivi di Bonsai è l’uso creativo dello spazio urbano. Il 28 giugno Giorgio Colangeli, David di Donatello nel 2007, reciterà una selezione di Flussi Danteschi presso l’Impianto Idrovoro Sant’Antonino, mentre il Liceo Ariosto ospiterà alcuni spettacoli frutto della collaborazione con gli studenti. Le microrassegne rappresentano la vera novità di quest’anno: quattro serate (9 e 13 maggio, 13 e 22 giugno) in cui si alterneranno compagnie Under 35 con proposte audaci. Tra queste Gramsci Gay di Accademia Perduta/Romagna Teatri, la danza di Solitario del Collettivo HUM, la sperimentazione di RMX di Pietro Angelini e il sorprendente Il teatropostaggio da un milione di dollari di Giacomo Lilliù, che trasforma lo shitposting in drammaturgia interattiva.

 

IL PROGRAMMA