- Data di pubblicazione
- 24/06/2025
- Ultima modifica
- 24/06/2025
Pasolini nelle piazze: “Un Vangelo” del Teatro delle Ariette
Dal 2 al 30 luglio in Valsamoggia
Un desiderio rimasto in sospeso dal 2020, interrotto dalla pandemia, e oggi divenuto urgenza creativa e civile. Per l’undicesima edizione di Territori da cucire, il Teatro delle Ariette porta Pasolini nelle piazze della Valsamoggia con Un Vangelo, una nuova creazione itinerante ispirata alla sceneggiatura de Il Vangelo secondo Matteo. Al centro, non solo il testo, ma anche il senso della rappresentazione, il valore delle parole, la sacralità dello spazio pubblico come luogo di incontro.
L’appuntamento è dal 2 al 30 luglio ogni mercoledì sera, alle ore 20, in cinque diverse località – Monteveglio (2 luglio), Savigno (9 luglio), Castelletto (16 luglio), Crespellano (23 luglio) e Bazzano (30 luglio), ed è a ingresso gratuito. Alla guida del progetto, che restituirà in forma scenica lo sguardo poetico e politico del regista friulano, a partire dalle parole scritte per il celebre film del 1963, ci sono Paola Berselli e Stefano Pasquini, fondatori del Teatro delle Ariette. L’idea di mettere in scena il Vangelo pasoliniano affonda le radici nella storia stessa della compagnia, che agli esordi proiettava il film in piazze di campagna e borghi abbandonati. “Dovevamo farlo nel 2020, ma poi c’è stato il Covid e il progetto è svanito – scrivono – Ma oggi quest’idea è tornata con urgenza a bussare alla nostra porta, come un viandante, chiedendo di essere accolta. Prima di ogni spettacolo c’è un’idea. Prima di ogni film c’è una sceneggiatura. Prima delle immagini ci sono le parole, che l’autore-regista scrive per cercare di spiegare al mondo l’idea che ha in testa, la pellicola che vuole realizzare, la storia che vuole raccontare e soprattutto come la vuole raccontare”.
Un Vangelo coinvolge trenta cittadini del territorio – di età e provenienze diverse – che hanno partecipato ai laboratori preparatori e alla costruzione dello spettacolo. Si tratta di una creazione collettiva, allestita con mezzi minimi, che prende vita in piazze volutamente spoglie, con un rimando a quelle dei villaggi del sud del mondo tanto care a Pasolini. “Nelle sue parole – dicono le Ariette – abbiamo scoperto un Vangelo che parla degli ultimi e dei poveri della terra, che si batte contro il potere costituito e l’ipocrisia. Abbiamo scoperto un Vangelo d’amore e di passione per l’uomo e per la vita, un Vangelo di terra, di corpi, di facce e di mani, di animali, di piante, di misere case di periferia, di mercati assolati e strade polverose attraversate da un’umanità fragile, in continuo cammino, sulle rive del mare, nei campi, sui monti, nei paesi e nelle città, in cerca di un pezzo di pane, di un senso e di un posto nel mondo. E ci siamo riconosciuti in quell’umanità, anche noi ne facciamo parte. Quell’umanità siamo noi, così spesso smarriti e confusi in questo nostro tempo spietato e crudele”.
Lo spettacolo, come l’intero progetto Territori da Cucire nato nel 2015, è un ritorno alla semplicità e alla concretezza, in cui lo spettatore è invitato a portare con sé una sedia o un cuscino, e viene accolto con un gesto conviviale: del cibo da condividere. Il teatro si fa strumento di incontro e riflessione, unendo cittadinanza attiva, cultura e spiritualità. Come sottolineano gli ideatori, il confronto con il Vangelo pasoliniano non è solo un omaggio artistico, ma un gesto politico: un’occasione per interrogare la distanza tra i principi del Vangelo e le retoriche del potere, e per rimettere al centro la dignità dei corpi, la fragilità delle comunità, la fame di giustizia e di senso.
Lo spettacolo è realizzato con il patrocinio di Comune di Valsamoggia e fa parte del cartellone di Bologna Estate 2025.