- Data di pubblicazione
- 03/07/2025
- Ultima modifica
- 03/07/2025
Ghosts: Fanny & Alexander racconta la soglia tra visibile e invisibile
Il 3 luglio al Teatro Alighieri di Ravenna
Un uomo e una donna si muovono tra suoni, luci e ombre, appaiono e scompaiono, attraversando una soglia percettiva che separa il reale dall’invisibile. È questo l’universo di immagini e segni di Ghosts, il nuovo spettacolo di Fanny & Alexander, in scena in prima assoluta il 3 luglio alle ore 21 al Teatro Alighieri nel cartellone del Ravenna Festival. Ispirato ai racconti di fantasmi di Edith Wharton, prima donna a ricevere il Premio Pulitzer nel 1921, lo spettacolo indaga le zone più ambigue e sottili dell’esperienza spettrale, interrogandosi sulla natura della paura, del rimorso, della nostalgia e di quel misterioso amore per ciò che non si vede.
Diretto da Luigi Noah De Angelis, autore anche di scene e luci, lo spettacolo vede in scena Andrea Argentieri e Chiara Lagani, che firma anche la drammaturgia, i costumi e la traduzione dei testi originali. Le musiche e il sound design sono di Luigi Ceccarelli, mentre la realizzazione multimediale è curata da Voxel, con registrazione delle voci affidata a Riccardo Pasini di Studio73. I contributi musicali sono di Gianni Trovalusci (flauti), Diego Conti (violino) e Paolo Ravaglia (clarinetti).
Lo spettacolo nasce dal lavoro di traduzione italiana condotto da Chiara Lagani su alcuni racconti della scrittrice americana, ora raccolti nel volume La finestra della signora Manstey e altri racconti, appena pubblicato da Einaudi. Attraverso cinque storie spettrali, Ghosts costruisce una trama scenica dove i personaggi si rincorrono e si trasformano, mentre i fantasmi narrati da Wharton ci parlano del bisogno di essere ricordati, di non essere lasciati andare. L’ambiente evocato in scena è puro e soprannaturale, abitato da presenze che sembrano provenire da mondi paralleli o da tempi perduti. Una donna che si è tolta la vita per la solitudine di un matrimonio muto, una casa abitata da uno spirito invisibile che consuma l’attesa di una coppia, un giovane che dialoga a lungo con un’anziana morta da anni, una coppia logorata dalla sterilità e una moglie che nasconde la morte del marito su un treno: sono queste alcune delle figure che popolano lo spettacolo, al confine tra proiezione interiore e visione reale.
“Abbiamo chiamato Luigi Ceccarelli, maestro e scultore di mondi sonori, per architettare una dimensione sonora panica che tenesse conto dei numerosi registri espressivi ed emotivi dell’epifania del fantasma,” spiega la compagnia. L’esperienza sensoriale costruita da Ceccarelli non accompagna solo l’azione scenica, ma ne diventa parte integrante, generando una drammaturgia sonora che è insieme corpo e spirito della scena grazie a suoni semplici e ‘poveri’, capaci però di evocare filigrane melodiche, scosse emotive, lame acustiche e silenzi siderali.
Alla fine della rappresentazione, alle 22.45, la Sala Corelli del Teatro Alighieri ospiterà un incontro aperto tra il pubblico e la compagnia, coordinato dal critico teatrale Rodolfo Sacchettini.