- Data di pubblicazione
- 26/07/2017
- Ultima modifica
- 22/11/2017
L’importanza di essere piccoli
Piccoli dinosauri in viaggio verso l’Appennino per la VII edizione del festival di poesia e musica. Dal 1° al 6 agosto
Dal 1° al 6 agosto arriva sull’alto Appennino bolognese e su quello pistoiese, tra castagneti secolari e piccoli borghi isolati, “L’importanza di essere piccoli”, il festival di poesia e musica organizzato dall’associazione culturale SassiScritti, con la direzione artistica di Azzurra D’Agostino e Daria Balducelli.
Da qualche giorno il web è abitato da piccoli dinosauri, che si stanno inerpicando verso i luoghi del festival. Emblema del festival è infatti un giocattolo, un piccolo dinosauro ritratto da Guido Mencari, a rimarcare “l’importanza di essere piccoli” e lo stretto legame tra i mondi incandescenti dei bambini e quelli “inattuali” della poesia. “Il dinosauro – racconta Daria Balducelli – è un animale estinto, come molti di quei borghi. Ma è anche un giocattolo, e in tal senso vuole indicare una spinta divertita verso un pubblico eterogeneo, ormai convinto, grazie alle sei precedenti edizioni, che la poesia non è qualcosa di distante e di difficile, ma una materia legata alla vita, alla musica, alla festosità”.
Giunto alla settima edizione, con il sottotitolo “La poesia come fuoco, la vita come gioco” il festival quest’anno segue e chiede di seguire la parabola della poesia come calore della vita e il concetto del gioco da un lato come strumento della memoria, dei ricordi dell’infanzia, dall’altro come gioco del qui e ora che mette tutti alla pari offrendo assieme levità e serietà, impegno e piacere. L’agire con cui si approcciano al gioco i bambini, che “giocano per gioco”, come scrive Bruno Tognolini nelle “Rime Raminghe”, motto di questa edizione.
A fare da sfondo alle parabole dei poeti e dei cantautori – artisti capaci di parlare a un pubblico che va dai bambini alle famiglie, dai giovani fan dei gruppi musicali ai più anziani dei montanari – ci sarà la bellezza dei paesaggi, altra materia viva del festival, collante immediato tra gli artisti e gli abitanti dei paesi abbarbicati sui crinali tra Emilia e Toscana. Sono sei i luoghi scelti, per sei appuntamenti – tre per ciascuna delle due zone – che ambiscono diventare sei giorni di festa.
Si parte martedì 1 agosto, alle 21, nella minuscola stazione di Castagno di Piteccio, nel pistoiese, dove si esibirà Paolo Benvegnù con la musica live del suo ultimo album “H3+”. Con lui Alessandro Riccioni, nativo dei ‘monti tondi’ dell’Appennino di cui ha nutrito la sua poesia, per un incontro arricchito dalle letture.
Mercoledì 2 agosto “la tribù del dinosauro” si sposta in Emilia e si addentra in un castagneto, nei pressi di Granaglione, diventato Parco didattico sperimentale del Castagno, per un altro doppio appuntamento: con il “cantante filosofo” Murubutu e con il “poeta oste” Andrea De Alberti, e quindi con le sonorità hip hop classiche miscelate ai testi cantautorali e con le poesie tratte dalla raccolta “Dall’interno della specie” pubblicata quest’anno.
Giovedì 3 agosto l’appuntamento è a Rasora, nel comune di Castiglione dei Pepoli, e più precisamente nell’antica Casa del Popolo. Qui si potranno ascoltare il cantautore Ivan Talarico e il poeta e narratore Carlo Bordini.
Venerdì 4 agosto “le orme preistoriche” conducono a La Scola, nel comune di Grizzana Morandi, in uno dei borghi più belli del versante bolognese. Qui risuonaneranno tre voci femminili: quella della cantante Gabriella Lucia Grasso, che presenta il suo ultimo album “Vussia Cuscenza”, e quelle delle poetesse Manuela Dago e Francesca Genti, unite da un’amicizia profonda e dal progetto editoriale Sartoria Utopia, una ‘capanna editrice’ che produce libri di poesia cuciti a mano.
Sabato 5 agosto si torna in Toscana, a Monachino, nel comune di Sambuca Pistoiese. Qui ci sarà il giovane cantautore maremmano Lucio Corsi con le canzoni del suo disco “Bestiario musicale”. La poesia invece sarà affidata alla voce incantatrice di Bruno Tognolini, due volte Premio Andersen, poeta che, come precisa egli stesso, scrive “per i bambini e i loro grandi”.
L’ultimo giorno del festival, domenica 6 agosto, è in programma a Spedaletto, paese che prende il nome dalla sua antica tradizione di ospitalità. E se qui nel medioevo ai viandanti veniva offerto rifugio, oggi al pubblico del festival viene offerta una piazza e due spettacoli: alle 19 Saverio Lanza, musicista, compositore e produttore discografico presenterà il suo progetto che concilia il sacro al profano, ovvero “Vocazioni, messa spontanea per coro misto”, con cinque solisti e il coro della Scuola di Musica Mabellini di Pistoia; e a seguito, dopo una pausa, sarà la volta di Giuliano Scabia, “il più imprevedibile dei poeti” (per definirlo con Gianni D’Elia) che darà voce ai “Canti brevi per il cielo della notte”.
“L’importanza di essere piccoli è un festival potente – ha precisato nel presentarlo Rossella Vigneri dell’Arci, sostenitrice del progetto – realizzato con risorse minime, fa conoscere a un pubblico vasto luoghi stupendi, lavorando in collaborazione con le comunità locali”. Tra i sostenitori anche la Regione Emilia-Romagna.
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito e si terranno anche in caso di pioggia, nei luoghi indicati.