- Data di pubblicazione
- 31/08/2017
- Ultima modifica
- 22/11/2017
“Il sole imprigionato”, 24° edizione del Festival Crisalide
A Forlì dal 1 al 10 settembre con un programma di danza, teatro, musica, video performance e incontri
Il Festival Crisalide di Forlì, diretto da Masque teatro, giunto alla 24° edizioneallarga il proprio orizzonte, prevedendo una sezione a fine estate e una in autunno con un denso programma di teatro, musica, video performance, incontri e workshop, curati da artisti e studiosi sia italiani che internazionali, e una danza tutta al femminile.
“La danza di Crisalide è una danza sotterranea, che si avvicina all’essere, tocca le corde di uno strato primordiale. È congiunzione biologica tra il principio di minima azione e l’esplosione trattenuta. È sole imprigionato”, dice Lorenzo Bazzocchi, direttore artistico del festival, mentre parla della proteiforme programmazione coreutica e svela anche il titolo di questa edizione di Crisalide, che è per l’appunto Il sole imprigionato.
La prima parte del festival intreccia come sempre la ricerca sulle arti performative a indagini filosofiche e si svolgerà dall’1 al 10 settembre, principalmente al Teatro Félix Guattari, nell’Ex Filanda Maiani, ma attraversando anche altri spazi di Forlì: la Fabbrica delle candele nella piazzetta Corbizzi e il Puntodonna in via Maroncelli.
In apertura, venerdì 1 settembre alle 21.00, al Félix Guattari Masque teatro presenterà “Just Intonation”, una performance che spazia da Franz Kafka a La Monte Young mettendo in relazione l’interesse manifestato da Kafka per la materia sonora pura e quello di La Monte Young per il suono “atomizzato”, con una sua vita a sé stante, indipendente dall’esistenza umana. Queste due polarità, solo apparentemente distanti, saranno materializzate sul palco da un pianoforte, simbolo del suono puro ma anche rappresentazione del mondo meccanico, contrapposto a quello vivente. Il pianoforte/macchina, l’antica passione del regista Lorenzo Bazzocchi, è pilotato in remoto, i tasti si abbassano da sé, mentre su una piccola pedana rialzata, che ha la forma di un’arpa, si muove un corpo femminile. È quello di Eleonora Sedioli, l’unica interprete della performance, che sembra tradurre in figura il suono.
“È un lavoro di decifrazione – suggerisce Bazzocchi, che ha curato anche phisical computing, suono e luci della performance -, il corpo/donna diviene segreto senza nascondere niente, a forza di innocenza e precisione. È ancora corpo/macchina: non macchinario, ma dispositivo capace di intrecciare materia vivente ed espressione sonora. Nell’oscurità della scena restano solo il corpo (sull’arpa) e uno strumento (il disklavier piano), ora isolati, quasi slegati: è la relazione, la lotta della figura, a conquistare il centro. Il corpo è in primo piano: pura sostanza deformabile, ha ormai perso definitivamente ogni connotazione umana. È anzi in fuga dalla propria umanità. Attraverso un complesso impianto di video-tracking e specifici algoritmi, è la figura stessa, nella sua lotta, a comandare i tasti del disklavier, alternando silenzi a blocchi sonori”.
Sabato 2 settembre, nelle sale e nel giardino del Puntodonna, dalle 10.00 alle 17.30, nel corso di una giornata di studio con l’attrice e regista italiana Catia Gatelli e la direttrice teatrale ed artistica belga Frie Leysen, si ragionerà“Intorno all’esperienza” e intorno all’arte intesa come necessità, alla stregua del bisogno di nutrirsi o di riscaldarsi. “Si tratterà certamente di un incontro, di un dialogo dal quale emergeranno riflessioni e verranno poste questioni – precisa Catia Gatelli – Non sono certa che l’esperienza sia qualcosa che si possa trasmettere. Ma sono certa del bisogno di sperimentare costantemente modalità non ancora sondate, di relazione con gli spazi, con le persone, con le cose, per aprire varchi attraverso i quali scorgere la luce delle forme più radicali nell’arte, nel tetro, nella vita”.
Sabato sera, alle 21.00, l’appuntamento è al Teatro Felix Guattari con “Ci vorrebbe quel sonno che calma lo sguardo”, un frammento di Musica per un giorno (appuntamento performativo della durata di 24 ore). Si tratta di “un’esperienza immersiva”, presentata da Roberta Mosca e Canedicoda: il movimento, il suono, lo spazio e le idee verranno proposti come un tutt’uno e il pubblico sarà invitato ad esplorare le relative percezioni ed emozioni, generate anche dalla condivisione.
Domenica 3 settembre, alla Fabbrica delle candele, dalle 10.00 alle 18.00, Chiara Lagani di Fanny & Alexandercondurrà un corso intensivo per attori dal titolo “L’eterodirezione”, durante il quale i partecipanti saranno introdotti a un “processo di scrittura live in cui il corpo di un attore è una strana penna vigile che comunica a chi scrive le sue intenzioni attraverso sottili indicazioni di senso e sentimento”.
Alle 18.00 sarà la volta del matematico Ivano Arcangeloni che proporrà la conversazione “L'(In)Esprimibilità Dell’irrazionale” dedicata alla matematica e ispirata dalla lettura del “Menone” di Platone; alle 21.00 invece il collettivo newyorchese Microscope Gallery, duo formato da Elle Burchill e Andrea Monti, si esibirà nella live performance “Controlled Implosions”, che “utilizza video di demolizioni urbane girati da Burchill a New York” poi decostruiti digitalmente e accompagnati dalle sonorizzazioni dal vivo di Monti. In chiusura di questa densa giornata il filosofo forlivese Rocco Ronchi presenterà il suo ultimo libro, “Il canone minore. Verso una filosofia della natura”.
La settimana successiva, venerdì 8 settembre, al Félix Guattari la Compagnia Opera presenterà “Film”, una creazione originale che mette in scena un’attrice e una macchina cinematografica complessa, di fascino ancestrale, con dodici scene dipinte a olio che Pierluca Cetera proporrà come ciclo sull’apocalisse (dove la parola apocalisse vuol dire togliere un velo, rivelare). Intrecciando il racconto orale e le antiche tecniche di pittura con i linguaggi e le tecnologie contemporanee di video arte, robotica e sound design, “diventiamo bambini e torniamo indietro nel tempo – ora il teatro è dentro di noi e la nostra mente è una camera oscura che lascia emergere le immagini”.
Per sabato 9 settembre, alla Fabbrica delle candele, è previsto un doppio appuntamento con la danza: la coreografa e danzatrice Sonia Brunelli sarà in scena con RP Boo “Classics Vol.1”; a seguire Eleonora Sedioli di Masque teatroproporrà la coreografia “Il presente”, di cui è autrice e interprete.
Al Felix Guattari invece Piersandra Di Matteo, studiosa, dramaturg e curatrice nel campo delle arti performative, proporrà “The Big Swallow” per scavare “un solco d’inquietudine nell’apparato che fonda il teatro di parola, vale a dire nella prestazione attoriale centrata sulla voce come suggello del suo funzionamento” e quindi per demistificare la sua centralità scenica.
Infine, domenica 10 settembre ci sarà un incontro che dà il titolo all’edizione 2017 del festival: “Il Sole Imprigionato”. L’incontro, proposto da Raimondo Guarino, Marco Pascarelli e Lorenzo Bazzocchi, è dedicato a “Locus Solus”, il capolavoro dello scrittore francese Raymond Roussel.
A seguire, l’israeliana Meytal Blanaru, fondatrice di Fathom High, proporrà al pubblico di Crisalide il suo assolo “Aurora” e Matteo Ramon Arevalos chiuderà la serata con un concerto nel corso del quale eseguirà “Palais de Mari”, ultima opera per pianoforte di Morton Feldman.
Durante tutto il festival il critico teatrale Lorenzo Donati curerà una serie di Dialoghi con gli artisti.
La seconda parte del festival si terrà dal 2 al 5 novembre.
Crisalide si realizza con il contributo e il sostegno della Regione Emilia-Romagna.