- Data di pubblicazione
- 05/10/2017
- Ultima modifica
- 22/11/2017
“Chekhov's First Play”. Il primo dramma di Cechov
L’irlandese Dead Centre a Vie Festival, il 14 e il 15 ottobre
In apertura di VIE Festival, a Modena arriva la compagnia irlandese Dead Centre, rivelazione recente della scena teatrale internazionale, in Italia per la prima volta. Sarà dunque in prima nazionale che verrà presentato il suo “Chekhov’s First Play”, spettacolo vincitore del Best Sound Design e l’Irish Times Theatre Awards 2015, in scena al Teatro Comunale Luciano Pavarotti con due repliche, sabato 14 e domenica 15 ottobre (alle 22 e alle 19).
“Chekhov’s First Play” è un’originale rilettura di “Platonov”, il testo giovanile di Anton Čechov riemerso vent’anni dopo la morte del suo autore e pubblicato postumo. Ricco di personaggi, ritratti nella profondità psicologica dei loro caratteri e delle loro emozioni, questo primo dramma cechoviano pone al centro della scena il ventisettenne maestro elementare Platonov, uomo fragile e ambiguo dalla voglia di vivere spezzata e dall’ironia distruttiva – paragonato nel tempo sia ad Amleto che a Don Giovanni, oltre al musiliano “uomo senza qualità” – dilaniato tra la consapevolezza della vacuità ideale e morale del mondo in cui vive e la certezza di essere parte integrante di quel mondo. Il brillante adattamento della compagnia dublinese ne fa “una versione iconoclastica e gioiosa che ci riporta all’essenza del teatro” e “un saggio sul teatro e sulla vita molto toccante”, per dirla con la critica teatrale parigina e berlinese.
Lo spettacolo di Dead Centre, con l’adattamento del testo cechoviano e la regia di Bush Moukarzel e Ben Kidd, ha l’apparenza di un allestimento classico, con tanto di samovar e costumi in lino bianco – la scenografia e gli effetti sono di Andrew Clancy e Grace O’Hara, la coreografia di Liv O’Donoghue, i costumi di Saileóg O’Halloran – ma in realtà è decisamente contemporaneo: pur restando molto vicino allo spirito cechoviano, trasporta il dramma di Čechov e il suo impietoso ritratto della decadente società russa di fine Ottocento nella vita sociale e teatrale di oggi: essenzialmente un palcoscenico dell’insignificanza, la cornice di un’assenza.
Sul palcoscenico non metaforico troviamo Dylan Tighe, Ray Scannell, Tara Egan-Langley, Breffni Holahan, Clara Simpson e Liam Carney. Le luci sono di Stephen Dodd, i suoni di Jimmy Eadie e Kevin Gleeson. Il pubblico sarà dotato di cuffie e potrà seguire lo spettacolo ascoltando, parallelamente allo svolgersi delle scene, i commenti live dei due registi, in un raffinato gioco metateatrale di ‘regia sulla regia’. Le repliche modenesi, presentate in inglese sovratitolato in italiano, sono realizzate con il contributo di Culture Ireland.