L’American Utopia di David Byrne a Ravenna Festival
Il 19 luglio la leggenda del rock in concerto al Pala de André
Giovedì 19 luglio, alle 21, David Byrne sarà al Pala De André per una tappa del tour planetario all’interno di Ravenna Festival, con un concerto attesissimo, apice e conclusione della sezione americana del festival intitolata Nelle vene d’America.
La rivoluzione, oggi, in piena deriva distopica e di realismo capitalista, è credere veramente nei sogni e praticare l’ottimismo. E un artista straordinario come David Byrne, capace di cavalcare stagioni, continenti e culture, con l’originalità e la potenza dell’azione dei visionari veri, lo sa bene. Scozzese d’origine e americano d’adozione, quarant’anni di carriera alle spalle, un Premio oscar, un Golden Globe, un Grammy e due David di Donatello, dopo la fondazione dei leggendari Talking Heads una carriera da solista con collaborazioni indimenticabili come quella con Brian Eno e St.Vincent, inserito dal 2002 nella Rock and Roll Hall of Fame, musicista, produttore discografico, fotografo, regista, visual artist: David Byrne è una vera e propria leggenda del rock.
E non poteva esser meglio declinato quel We Have a Dream di Martin Luther King che, come cornice e fil rouge, ha segnato l’umore e lo spirito di tutti gli eventi della XXIX edizione della rassegna.
American Utopia s’intitola, infatti, il nuovo album di Byrne uscito il 9 marzo per Todomundo/Nonesuch Records, primo lavoro da solista dal 2004, e il tour con cui lo sta presentando in tutto il mondo. Un album musicalmente pacato, una meditazione sul senso di una vita a cui l’artista vuole imprimere un passo gioioso col volontarismo dei cinici che brillano d’intelligenza superata. Dalla constatazione del disastro dentro di noi e intorno al desiderio di scorgervi dentro la bellezza: ‘Siamo solo turisti in questa vita / solo turisti, ma il panorama è bello’, canta nel primo singolo Everybody’s Coming to My House. ‘Di natura sono un tipo ottimista e allegro – spiega con candore – ma questo non significa che mi vadano bene tante cose che vedo intorno a me. Solo che non voglio esserne condizionato, non ho alcuna intenzione di cadere in depressione o farmi il sangue marcio’.
Così, nel progetto multiforme e poliedrico che sempre contraddistingue le stagioni creative di Byrne, rientra perfino un sito internet, www.reasonstobecheerful.world, sul quale a partire da gennaio l’artista ha preso a raccogliere le buone notizie sue, degli amici e del mondo, personali e politiche, microscopiche o macroscopiche, sul clima, la cultura, l’energia, l’economia, l’educazione, la salute, i trasporti; notizie afferenti a qualunque ambito che attenga all’umana relazione con il mondo, purché infondano coraggio a chi legge inondandolo di ‘buoni motivi per cui stare allegri’.
Come si traduce questo spirito in termini di musica lo si potrà scoprire al concerto ravennate. La notizia certa è che il progetto è ambizioso e sta segnando la svolta del nuovo millennio. In scena Chris Giarmo, Tendayi Kuumba,Karl Mansfield, Angie Swan, Bobby Wooten, Mauro Refosco, Davi Viera, Gustavo Di Dalva, Tim Keiper, Aaron Johnston, Daniel Freedman, gli undici musicisti che accompagnano Byrne, saranno in perenne movimento; più liberi del solito, come danzatori, perché sul palcoscenico non ci sono né cavi né amplificatori. Il concerto è wirless, senza fili, coreografico e fortemente percussivo. Nessun orpello né scenografico né tecnico. Uno spazio vuoto quindi, pieno solo di musica di qualità.
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- Data di pubblicazione
- 18/07/2018
- Ultima modifica
- 18/07/2018