Coreografia come architetture dell’anima, con Nicola Galli e Manfredi Perego

Il 20 novembre in Fonderia 39 a Reggio-Emilia

19 novembre 2018

Uomo e cosmo, corpo e anima, immagini e memoria. Intorno a questi doppi, nella terra di mezzo tra fisica e metafisica, si snoda la serata del 20 novembre, a partire dalle 20.30, nello spazio della Fonderia 39 di Reggio Emilia, dove va in scena, nell’ambito della programmazione di Aterballetto, un doppio appuntamento con due coreografi italiani di primo piano sostenuti da Tir Danza.

Ad aprire  è Nicola Galli, giovane coreografo, classe 1990, che firma De rerum natura, un progetto speciale realizzato nel 2017 con i danzatori del Balletto di Toscana Junior grazie a una produzione nata dal progetto Prove d’Autore XL – azione Network Anticorpi XL. L’opera, di cui Galli presenta anche una sua interpretazione in danza in forma di studio aperto alle 18 del 19 novembre, sempre in Fonderia, è nata a partire dall’opera omonima in cui Lucrezio descriveva la natura delle cose, illuminava la materia oscura della vita, il rapporto tra uomo e cosmo, l’anima e l’intelletto umano, la vastità dello spazio, la nascita, il declino, l’infinita mutazione del mondo, cercando di guardare ai fenomeni naturali senza considerare l’intervento degli dei. Già nel I secolo, infatti, il poeta e filosofo muoveva una critica al potere, soprattutto a quello romano, che aveva teorizzato una unione indissolubile tra religio e civitas. Ispirandosi appunto alle teorie atomiche del poema di Lucrezio, Galli, che firma anche i costumi, realizza una composizione coreografica che respira come un solo quadro organico. I sei corpi in scena di Sofia Barilli, Laura Beschi, Riccardo De Simone, Margherita Dotta, Silvia Remigio, Paolo Soloperto sono mossi cioè da un’immagine di eterno movimento, legati da un pensiero sotterraneo che scorre sotto la pelle, sulla musica di Banchieri, Henry, Ligeti, Penderecki, Radigue, Xenakis e di Giacomo Gaudenzi.

 È una scrittura per immagini fondata sul movimento primitivo, invece, quella di Manfredi Perego, coreografo che negli anni ha conquistato la ribalta nazionale e internazionale, vincitore del Premio GD’A-Giovane Danza d’Autore dell’Emilia-Romagna 2017 e Artista Associato al Centro Nazionale di Produzione della Danza Scenario Pubblico/CZD, oltre che insegnante ospite presso il Balletto Teatro di Torino. In Fonderia presenta Geografie dell’istante, che vede protagonista un duo femminile, composto da Chiara Montalbani e Silvia Oteri, intento a esplorare la geografia dell’anima, quella mappa fisico-emotiva che tutti abbiamo dentro, provando a sollecitare in scena l’unità minima della vita: gli istanti, quel tempo dell’anima e della coscienza, fuori dall’ordinario, che rimangono sopiti nella memoria fino a che nuovi impulsi non le riattivano. Lo spettacolo è dunque un habitat in continua metamorfosi, che le danzatrici abitano in un percorso circolare fatto di inciampi, scarti e simmetrie, sulle musiche di Paolo Codognola e le luci di Giovanni Garbo.