- Data di pubblicazione
- 27/08/2019
- Ultima modifica
- 27/08/2019
Spaesamenti e Radicamenti per la ventunesima edizione di Ammutinamenti
A Ravenna dal 7 al 15 settembre la danza urbana e d’autore
Da vent’anni scova e presenta la migliore danza urbana e d’autore italiana, promuovendo il linguaggio coreografico come strumento di ricerca artistica, politica e sociale. È Ammutinamenti, la rassegna di Cantieri Danza, fiore all’occhiello di un sistema di talent scout e accompagnamento di artisti e progetti all’avanguardia nel mondo della danza e del site specific.
La XXI edizione arriva a Ravenna dal 7 settembre e fino al 15 propone un programma che si dipana tra i concetti cardine di Spaesamento e Radicamento, ovvero tra il senso di smarrimento prodotto dal superamento dei vecchi confini spazio-temporali, e la necessità di trovare comunque una casa, un luogo familiare in cui abitare e che sappia dare ospitalità a identità ormai dinamiche, multiformi e molteplici. Convivenze e attraversamenti sono perciò le parole chiave di un cartellone che come sempre vede al centro la Vetrina della giovane danza d’autore, la sezione del festival che (quest’anno dal 12 al 14 settembre) ospita gli emergenti selezionati dai trentasette operatori del network Anticorpi XL. Tra l’Almagià, le sale di Palazzo Rasponi dalle Teste, la Biblioteca Classense e – novità dell’anno – il Teatro Socjale di Piangipane, la Vetrina ospita Pablo Girolami, Ottavia Catenacci, Giselda Ranieri, Fabio Novembrini, Maria Vittoria Feltre e Luca Zanni, Adriano Bolognino, Nicolas Grimaldi Capitello, Roberta Ferrara, Giovanni Napoli, Greta Francolini, Claudia Gesmundo e Vera Sticchi, Maria Focaraccio e Maria Giulia Serantoni, Giada Vailati, Sara Sguotti, in due sezioni IN e OUT, con creazioni di formato short e, in via sperimentale per questa edizione, di formato lungo con una durata superiore ai venti minuti.
E se le prove degli emergenti entusiasmeranno sicuramente un pubblico curioso a caccia di visioni del tutto inedite, i coreografi già più affermati non perderanno l’occasione di presentare l’esito delle loro fatiche più fruttuose, come Nicola Galli, presente al festival l’8 settembre con Genoma scenico teens, una performance danzata basata sulla relazione interattiva tra spettatore e danzatore, e l’indomani con il De rerum natura ispirato a Lucrezio, con cui ha vinto il premio Danza&Danza 2018. Immancabile poi Silvia Gribaudi, che il 10 settembre propone il suo ultimo lavoro, Graces, spettacolo esilarante e già cult, in cui la coreografa, in scena insieme a tre danzatori, racconta un’inedita versione della bellezza canonica, ispirandosi “a modo suo” alla omonima scultura di Canova. E mentre l’11 settembre Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi con Harleking raccontano di un demone dall’identità ambigua e multipla, il 7 settembre il coreografo giapponese Hisashi Watanabe, negli spazi degli antichi chiostri francescani, porta in scena Inverted tree, frammento della sua ricerca sulla libertà del corpo umano dai vincoli della società.
Gli spazi urbani della città ospitano invece Fabrizio Favale che con Argon, in programma il 7 settembre in Piazza Kennedy, costruisce paesaggi dell’immaginario, e Dewey Dell con lo spettacolo Deriva traversa sulla condizione di solitudine della figura del pastore, in programma lo stesso giorno a Palazzo Rasponi. Nella sezione Prove d’autore, che dà a coreografi emergenti della scena coreutica contemporanea italiana la possibilità di misurare le proprie capacità autoriali confrontandosi con l’ideazione e la scrittura coreografica per ensemble numerosi, figurano invece nomi di spicco della danza contemporanea più originale, ovvero Marco D’Agostin con Balletto di Roma, Francesca Foscarini con Balletto di Toscana, Moreno Solinas & Igor Urzelai con MM Contemporary Dance Company. Si vedranno tutti il 14 settembre alle Artificerie Almagià. Nello stesso spazio il 15 è in programma anche il ravennate Gruppo Nanou con Alphabet et Ultra, esito di un percorso di formazione rivolto a danzatori e danzatrici.
Novità di questa edizione è invece Sedimenti, che dopo il debutto a Matera Capitale della Cultura 2019 e il percorso in Giovani artisti per Dante a Ravenna dove il progetto ha preso forma, il 13 settembre approda in piazza San Francesco. Il pubblico di Ammutinamenti potrà così assistere a uno spettacolo di danza estremamente originale e visionario, che racconta della relazione tra uomo e natura tra le diverse sponde del mediterraneo, nato in quattro tappe di lavoro dalla collaborazione tra quattro artisti straordinari come il libanese Bassam Abou Diab, lo spagnolo originario del Nicaragua Yeinner Chicas e gli italiani Olimpia Fortuni e Leonardo Maietto.
Tra appuntamenti collaterali, incontri e laboratori, da segnalare almeno Re.Rosas, che in apertura di festival coinvolgerà le scuole di danza e i gruppi informali di Ravenna nel riproporre la celebre scena delle sedie di Rosas danst Rosas di Anne Terese de Keersmaker, il Simposio del Silenzio per bambini di Lucrezia Maimone/zerogrammi e incontri vari che spaziano dalle residenze per la danza, alletraiettorie seguite da una comunità di formazione di coreografi emergenti, ai dialoghi curati da Sabina Ghinassi per il progetto Appunti per un terzo paesaggio.
Ammutinamenti è promosso dal Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura e sostenuto dal Mibac e dalla Regione Emilia-Romagna, con il patrocinio della Provincia di Ravenna.