Tristan und Isolde inaugura la Stagione del Comunale di Bologna. Sul podio Juraj Valčuha, dal 24 al 31 gennaio

24 gennaio 2020

Tristan und Isolde  di Richard Wagner torna in scena al Teatro Comunale di Bologna – proprio dove l’opera debuttò in Italia nel 1888 – venerdì 24 gennaio alle ore 18, (repliche fino al 31 gennaio) con serata di gala e trasmissione in diretta su Radio3 Rai, in un nuovo allestimento che inaugura la Stagione d’Opera 2020. Ma non solo, Tristan inaugura un ciclo pluriennale dedicato alla cinque opere di Wagner che videro la loro prima esecuzione italiana a Bologna. Fu infatti proprio il capoluogo emiliano a proporre in Italia la Gesamtkunstwerk (Opera d’arte totale) di Wagner nel 1871 con Lohengrin, divenendo una sorta di tempio sacro del wagnerismo dopo Bayreuth.

Punto di svolta nell’evoluzione del linguaggio musicale moderno e una pietra miliare della civiltà occidentale, il dramma wagneriano che dipinge l’amore impossibile di Tristano e Isotta, va in scena – dopo oltre vent’anni di assenza dal capoluogo emiliano  – con una  produzione firmata dal regista tedesco Ralf Pleger, autore  pluri-premiato per i suoi film musicali, e dallo scenografo e artista visivo  Alexander Polzin, al loro esordio in Italia. A dirigere l’Orchestra e il Coro del Comunale è Juraj Valčuha, Direttore musicale del Teatro di San Carlo di Napoli e Primo direttore ospite della Konzerthausorchester di Berlino, che sarà impegnato sul podio del teatro felsineo anche a marzo per un concerto della stagione sinfonica.

Si tratta di un Tristano e Isotta dal forte impatto visivo, intessuto con continui riferimenti all’arte contemporanea, tra installazioni, pareti mobili e un’enorme foresta che improvvisamente prende vita nei corpi dei danzatori nella scena d’amore del secondo atto. Proiezione di immagini e forme, dunque, per uno spettacolo giocato molto sul piano visuale, piuttosto che sul racconto del fol amor di Tristano e Isotta. Anche il filtro magico che accende la passione tra i due protagonisti diventa una porta d’accesso alle visioni del subconscio: “il nostro Tristano è un viaggio nei recessi della mente perchè tutta la vicenda, come racconta bene la musica, cambia di netto dopo l’assunzione della bevanda. Le nostre sinapsi si trasformano di continuo e ci fanno vedere mondi diversi a seconda delle alterazioni biochimiche del cervello”. Un viaggio in mondi paralleli si prospetta quindi per i protagonisti in scena e per noi spettatori.  “Tristan è un lavoro incredibilmente moderno – continua Pleger – Per me e Alexander l’idea di partenza è stata l’amore per quest’opera: abbiamo voluto presentarla come qualcosa al di fuori del tempo e di qualsiasi realtà”.

Realizzato in coproduzione con il Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles dove è andato in scena lo scorso maggio, vede i costumi di Wojciech Dziedzic, le luci di John Torres e la coreografia di Fernando Melo.

Il cast è affidato a voci specializzate nel repertorio wagneriano e mitteleuropeo: Stefan Vinke nel ruolo del protagonista Tristan, Ann Petersen in quello di Isolde, Albert Dohmen nei panni del Re Marke, Martin Gantner in quelli di Kurwenal, Ekaterina Gubanova come Brangäne. Con loro sul palco Tommaso Caramia (Melot/Un pilota) e Klodjan Kaçani (Un pastore/Un giovane marinaio). Nelle recite del 26 e del 29 gennaio sono impegnati nei due ruoli principali Bryan Register (Tristan) e Catherine Foster (Isolde). Il Coro del Comunale è preparato da Alberto Malazzi.

I biglietti dell’opera – da 150 a 15 euro – sono in vendita sul sito www.tcbo.it e presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna. Eventuali biglietti invenduti saranno disponibili il giorno stesso dello spettacolo al 50% del costo.