- Data di pubblicazione
- 30/09/2021
- Ultima modifica
- 30/09/2021
Occhio al Contemporaneo. Colpi di scena a Forlì
Dal 30 settembre al 2 ottobre
È un festival storico Colpi di scena, eppure quella del 2021 sarà una sorta di edizione zero, perché per la prima volta la storica kermesse di Teatro Ragazzi organizzata da Accademia Perduta/Romagna Teatri fin dagli anni novanta, volge il suo sguardo al Teatro Contemporaneo, con una tre giorni a Forlì, il 30 settembre, il 1° e 2 ottobre, dedicata ad alcune delle più interessanti esperienze di ricerca italiane, in particolare sul fronte della nuova drammaturgia, con ampia rappresentanza di artisti e compagnie dell’Emilia-Romagna.
“Insieme ad Ater Fondazione, con la collaborazione di Ravenna Teatro, Elsinor e Città di Ebla e il sostegno del Comune di Forlì – spiegano i co-direttori artistici di Accademia Perduta Claudio Casadio e Ruggero Sintoni – vogliamo sostenere, promuovere, valorizzare il coraggio, la creatività e il lavoro delle tante Compagnie e dei tanti Artisti che non si sono fatti intimidire dalle incertezze del momento attuale, creando per loro un nuovo spazio e un’occasione per portare a termine progetti che da quella stessa incertezza sono stati interrotti o ispirati”. Dalla virtuosa collaborazione con Ater Fondazione nasce dunque una piattaforma tematica che segue l’esempio di altri linguaggi realizzando una vetrina che concentra in pochi giorni ben tredici produzioni legate alla drammaturgia contemporanea: un’occasione ghiotta per il pubblico, certo, ma anche uno strumento prezioso per programmatori e operatori, sottolinea il direttore di Ater Roberto De Lellis.
Sono tanti i temi affrontati dai lavori selezionati, con un’occhio di riguardo al teatro che fa i conti con l’attualità, ma non solo. La vita quotidiana durante la fase critica della pandemia è protagonista, ad esempio, di Lockdown Memory di Instabili Vaganti, mentre la tematica razziale e gli stereotipi sono al centro di Black Dick, primo capitolo di una trilogia di e con Alessandro Berti. L’alterità, intesa in un senso lato, è al centro anche de Gli Altri – indagine sui nuovissimi mostri di Kepler-452, mentre le difficoltà in una vita di relazione sono il focus de L’ombra lunga del nano della Compagnia Les Moustaches, nuova co-produzione Società per Attori e Accademia Perduta/Romagna Teatri. Con Anteprima Semmelweis, Città di Ebla indaga la figura dell’eroe scientifico Ignac Fulop Semmelweis, mentre una attualizzazione, con nuovi traduzione e adattamento dell’opera di Shakespeare, Otello, è proposta da Occhisulmondo con lo spettacolo Il Nero. Il fantasma dei ricordi è il tema portante di Adam Mazur e le intolleranze sentimentali del Collettivo La Corsa, nato da alcuni protagonisti dell’esperienza, conclusa, di Punta Corsara. La compagnia Menoventi racconta invece gli ultimi giorni di Majakovskij e la fine di una generazione straordinaria negli anni della Rivoluzione d’Ottobre con lo spettacolo Il defunto odiava i pettegolezzi, mentre Thinking Blind è la performance con cui (S)Blocco5 rende omaggio a Derek Jarman e al suo “Pensare da ciechi”. La Storia della Via Emilia è protagonista di La Stradona della compagnia Studio Doiz, con testo e regia di Iacopo Gardelli, mentre Il Problema di Paola Fresa per Fondazione Sipario Toscana affronta il delicato tema della malattia e dell’elaborazione del dolore e Mille anni o giù di lì nasce dall’incontro di Luigi Dadina, attore del Teatro delle Albe, con Davide Reviati, fumettista, e Francesco Giampaoli, musicista. L’estinzione della razza umana, nuovo lavoro di Emanuele Aldrovandi dell’Associazione Teatrale Autori Vivi, qui presentato in forma di reading, indaga infine profonde paure e ferite, partendo dall’incontro tra l’uomo e due leoni, in una savana.
Oltre agli spettacoli segnaliamo anche due momenti di approfondimento: una tavola rotonda sul presente, osservatorio critico sugli spettacoli ospitati, condotto da Renata Molinari e il monitoraggio di Teatro e Critica (1° ottobre); e un incontro sull’editoria specificamente teatrale, un universo in ampio fermento, con interventi di Federica Iacobelli (curatrice della collana I gabbiani per la casa editrice Primavera) e il critico teatrale Massimo Marino (2 ottobre).