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Abbado | Wacker

Meeresstille und glückliche Fahrt, op. 27
Felix Mendelssohn Bartholdy

La coppia di poesie di Goethe che nel 1828 ispirò il diciannovenne Mendelssohn per la sua ouverture da concerto “Calma di mare e viaggio felice” aveva animato anche l’immaginazione di Beethoven per la sua omonima cantata del 1815. La bonaccia che inquieta i marinai e impigrisce il paesaggio alla fine si scioglie nel “viaggio felice”, in cui i venti vivaci avvicinano la nave alla terraferma. Il brano si conclude con una fanfara di trombe che suggerisce vividamente l’arrivo al porto.

Sinfonia in sol minore, WoO 29 “Zwickau”
Robert Schumann

Anche Robert Schumann, come Schubert, ha avuto la sua “Incompiuta”. All’inizio degli anni 30 dell’800 il compositore sassone lavorò a un’opera basata sull’Amleto di Shakespeare. Accantonato il progetto, utilizzò gli schizzi per comporre i primi due movimenti di una sinfonia in Sol minore, di cui concluse i due movimenti iniziali, prima di abbandonare di nuovo anche questo progetto. Il sottotitolo “Zwickau” deriva dalla città natale di Schumann, dove il 18 novembre 1832 fu eseguito il primo movimento della sinfonia, concerto in cui si esibì anche la futura moglie di Schumann, l’allora tredicenne Clara Wieck.

Egmont, op. 84
Ludwig Van Beethoven

L’ouverture, tra le più celebri dell’Ottocento, è quasi sempre un pezzo da concerto a sé stante. Ma in realtà “Egmont” è una musica di scena seguita da nove pezzi indipendenti per soprano e orchestra, apprezzata da Hoffmann e Goethe in persona. Soggetto di quest’opera datata 1810 è l’eroica fine del conte di Egmont, che sacrificò la propria vita per manifestare il suo attaccamento alla patria olandese in occasione della repressione attuata dal duca d’Alba nel 1568 per conto del re di Spagna Filippo II.

 

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