UNA RIGA NERA AL PIANO DI SOPRA. Monologo per alluvioni al contrario
di e con Matilde Vigna
autunno 1951: piove. La piena del Po rompe gli argini e il Polesine diventa un enorme lago di 70 chilometri quadrati. Si fugge senza poter scegliere cosa portare, si fugge per poter tornare, si torna per ricominciare. Autunno 2021: piove. Una donna è alle prese con l’ennesimo trasloco, scandaglia le stanze, e decide di portare via tutto. Tutto quello che ha. Il monologo intreccia le due storie, la tragedia naturale e la tragedia personale: perdita, smarrimento, fuga dalle proprie case da un lato – separazioni, traslochi, mutui dall’altro. Un monologo sullo sradicamento volontario e involontario, sui grandi e piccoli eventi che cambiano le nostre vite che si apre alla domanda: Sarebbe mai possibile per noi perdere veramente tutto? Una riflessione sulla perdita, sul possesso, su quello che resta.
aiuto regia di Anna Zanetti – dramaturg di Greta Cappelletti – progetto sonoro di Alessio Foglia – disegno luci di Alice Colla – costumi di Lucia Menegazzo – voce registrata di Marco Sgarbi – direttore tecnico di Massimo Gianaroli – fonico di Alessio Foglia – elettricista di Sergio Taddei – oggetto di scena realizzato nel Laboratorio di ERT – scenografa -decoratrice di Ludovica Sitti – foto di scena e ritratti di Mario Zanaria – produzione di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale – si ringraziano Bruno De Franceschi, Massimo Vigna, Anna Paola Fioravanti, Adriana Malaspina, Luciano Trambaiolli e tutti coloro che ci hanno raccontato la loro storia.