- Data di pubblicazione
- 07/03/2023
- Ultima modifica
- 07/03/2023
Museo di Paleontologia
l Museo Paleontologico Parmense trae la sua origine dalla sezione paleontologica del Gabinetto di Storia Naturale, il cui primo nucleo di collezione risale al 1768. La storia del Gabinetto e in particolare delle collezioni paleontologiche è legata oltre alle vicende storiche che contraddistinsero la città anche all’evoluzione della didattica universitaria. Sotto la direzione di Giuseppe Monici, tra il 1840 e il 1847, nel Gabinetto di Storia Naturale si costituì il primo nucleo della sezione paleontologica. Soprattutto grazie alle donazioni di Maria Luigia, furono acquistate le più importanti collezioni paleontologiche, oggi in parte ancora esposte nel Museo Paleontologico Parmense, quali la collezione di pesci fossili dell’Eocene di Bolca, l’ingente collezione di molluschi fossili (circa trecento specie) provenienti dal Plio-Pleistocene parmense e piacentino, raccolti da Cavezzali e Guidotti e la collezione paleontologica di Cortesi composta da resti di vertebrati raccolti dallo stesso dopo il 1809 nel Plio-Pleistocene piacentino, tra cui un rinoceronte quasi completo (andato distrutto per imballaggio negligente nel viaggio di ritorno dall’esposizione mondiale di Londra del 1862), tre balenottere e due delfini. Nel 1856 fu acquistata l’ultima importante collezione paleontologica di Podestà (un delfino e due balenottere).
Sotto la direzione di Pellegrino Strobel (direttore dal 1859 al 1895) e Girolamo Cocconi che fece le veci di direttore tra il 1865 e 1867, iniziò la fase di riordino del materiale della sezione paleontologica del Museo di Storia Naturale. Nel 1884 Strobel elenca tra il patrimonio della sezione paleontologica del Museo di Storia Naturale la collezione di conchiglie fossili (3000 numeri circa) del Parmense e Piacentino, riunione delle collezioni Cavezzali, Guidotti, Bergonzi, Cortesi e Podestà, revisionate e pubblicate da Cocconi nel 1873, e altre collezioni minori, dono di appassionati, cinque balenotteridi, tre delfinidi, e altre parti di scheletri dei medesimi, un cranio di Bison prisco studiato da Cuvier, parti scheletriche di elefanti e cheloni. Nel 1874 avvenne la prima divisione del Museo di Storia Naturale in due sezione distinte, zoologica e mineralogica-geologica, derivata dalla divisione delle medesime cattedre.
Nel 1895 con la separazione delle cattedre universitarie di mineralogia e geologia, la sezione mineralogica-geologica del museo fu divisa in Museo Geologico e Museo Mineralogico, ubicati entrambi nel Palazzo centrale dell’Università ma a piani differenti. Il Museo geologico ebbe come direttori Vittorio Simonelli (1895-1924), Paolo Vinassa de Regny (1924-1941), Mario Anelli (1941-1952), Sergio Venzo (1952-1978) che trasferì il Museo Geologico dalla sede centrale dell’Università alla sede dell’Istituto di Geologia in Via D’Azeglio, cambiandone anche il nome in Museo Paleontologico Parmense. Da quel momento il patrimonio del museo è stato incrementato da materiale raccolto e studiato dai paleontologi dell’istituto prima e del dipartimento poi, seguendo l’indirizzo paleontologico – stratigrafico delle ricerche.
Il Museo Paleontologico Parmense è situato attualmente presso l’insediamento scientifico-tecnologico del Campus universitario, trasferimento avvenuto nel 1987 sotto la direzione di Giuseppe Pelosio.
Il patrimonio paleontologico è costituito in prevalenza da reperti, soprattutto molluschi, del Neogene dell’Emilia Occidentale, conservati nei locali museali del Dipartimento in quanto importante materiale per la ricerca.
Nel museo sono inoltre esposti resti di vertebrati della stessa area e reperti di diversa età e provenienza (pesci eocenici di Bolca, pesci del Giurassico di Sohlenhofen, un cranio di rinoceronte del Pleistocene del torrente Stirone e mastodonti della Columbia raccolti da Strobel).
Nel 2013 il Museo dà origine alla sezione paleontologica del neo-costituito Museo di Fisica e Scienze della Terra, afferente all’omonimo dipartimento.
In seguito alla cessazione del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, i musei che ad esso afferivano hanno modificato la propria denominazione, pertanto non più sezione ma Museo di Paleontologia”.