Anna Ghiaccio. Canto all’amore, e al dolore con Isadora Angelini

Il 24 novembre al Lavatoio di Santarcangelo di Romagna

22 novembre 2024

Come la Regina delle Nevi di Andersen, Anna Ghiaccio conosce ogni dettaglio, ogni traccia del bianco in cui si muove. La sua storia d’amore e di perdita, lontanamente ispirata proprio all’opera di Andersen, è raccontata in uno spettacolo teatrale, che porta il titolo della sua protagonista, dalla penna di una delle più interessanti drammaturghe del contemporaneo, Rita Frongia, autrice di molti testi di successo, anche nell’ambito del suo pluriennale lavoro con Claudio Morganti. Dopo avere creato sulla scena la figura archetipica LILITH, l’autrice e regista ha creato un nuovo personaggio di fantasia, cucendolo ancora una volta sulla figura specifica di un’interprete, ovvero Isadora Angelini. È l’attrice, regista e autrice teatrale (cofondatrice di Teatro Patalò) a dare vita e voce a un personaggio di grande potenza scenica, che racconta una storia di magia, mistero, amore e dolore. “Solo io so cos’è realmente accaduto a pochi passi dalla vetta del Kukuràke e col cuore grande, più grande, più grande, sempre più grande, vi canterò la mia storia. Col mio cuore Bum”, dice Anna Ghiaccio.

Lo spettacolo, prodotto da Artisti Drama, Teatro Patalò, Teatro delle Moire/Danae Festival, arriva al Teatro Il Lavatoio di Santarcangelo di Romagna il 24 novembre alle 21, nell’ambito di Votes for Women, calendario del Comune di Santarcangelo e Fondazione FoCus per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. La partitura drammaturgica e sonora racconta la storia di una donna sopravvissuta all’amore e al dolore cantando. Un canto umano, il suo, in cui la voce diventa l’unico modo per continuare a stare al mondo. “È una nuova creatura – scrive Frongia – che studio in relazione a un’altra intelligenza, a un altro corpo sensibile, una creazione per Isadora Angelini. Come è accaduto con Lilith, desideravo condurre Isadora Angelini in una dimensione fantastica. E come visione e come esperienza performativa. Con fantasia, ché senza fantasia, non si può immaginare un altro mondo né poetico né politico. Ecco! Incominciamo. Quando arriveremo alla fine di questa storia, ne sapremo più di quello che sappiamo adesso. Comincia così La regina delle nevi di Andersen. Che poi è l’inizio di ogni ricerca. Ora alla fine del processo, qualcosa in più si sa. Della fiaba è rimasta la libertà di un fuori dal quotidiano e una lingua che si mischia di ghiaccio e insetti. Per il resto è nato un mostro vorrei dire, uno strano umano, commosso, emotivo e gelido. Quasi adorabile. Anna è melodrammatica perché anaffettiva? O è sconquassata da un pathos che deve raggelare? Recita la sua performance o è vero dolore? C’è forse della vanità in questo dolore? Dove termina l’autentico e dove comincia la rappresentazione? Come distinguere la performance dalla realtà? Come distinguere un pulviscolo nell’occhio da una fitta nel cuore? Cosa significa oggi essere umani?”.
Della sua storia sappiamo poche cose. Qualcosa è accaduto a una madre e a suo figlio sul Monte Kukuràke, ma non ci sono testimoni, se non la stessa voce di Anna. “Che cosa ha ostacolato il suo progetto di gloria? Chi ha impedito che si avverasse il grande sogno di una madre? Anna dice il vero? Cos’è realmente accaduto quel giorno sul Kukuràke? Cos’è accaduto alla nostra capacità di essere umani?”.
Dopo lo spettacolo ci sarà un dialogo con le artiste e il pubblico a cura delle ragazze e dei ragazzi adolescenti allievi attori del gruppo Let’s revolution!

L’incasso della serata sarà in parte devoluto al centro antiviolenza “Marielle”, un servizio dell’Unione di Comuni Valmarecchia e dell’Associazione “Rompi il silenzio”.