Antichi tesori in scena. Le Apocalissi gnostiche di Lenz. Ne parlano nel servizio video Maestri e Sambati

In prima assoluta dal 23 al 31 ottobre a Parma

23 ottobre 2024

C’è la necessità di essere narrati in un modo diverso, di essere illuminati da una rivelazione divergente sull’Apocalisse, alla base del nuovo lavoro di Lenz, ultimo capitolo di un progetto che ha indagato per quattro anni le letterature del Sacro. Lo spettacolo, intitolato Apocalissi Gnostiche, sarà in scena in prima assoluta a Parma dal 23 al 31 ottobre (recite il 23-24-25-26-29-30-31) nell’ambito della XXVIII edizione del Festival Natura Dèi Teatri, curato da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, e vede il ritorno a Lenz del poeta, attore e regista Marcello Sambati, figura appartata e luminosa del teatro italiano, in scena con Sandra Soncini, C.L. Grugher, Carlotta Spaggiari e Tiziana Cappella. Abbiamo incontrato Maestri e Sambati Alle prove, ecco cosa ci hanno raccontato.

Dopo La Creazione (2021), Numeri (2022) e Apocalisse (2023), questa nuova creazione prosegue la ricerca dello svelamento delle scritture apocalittiche, dando corpo scenico ad alcuni Codici di Nag Hammadi, un antico tesoro testuale di recente e casuale ritrovamento (Egitto, 1945), che indica strade diverse per arrivare alla nuova conoscenza. Sono Apocalissi che offrono immagini che non si cancellano, in particolare le figure femminili di Maria Maddalena, della Madonna, di Salomè e di Marta, che diventano oggetto di ricerca drammaturgica sorprendente, siccome l’autorità e la presenza delle donne non compare in nessun altro scritto religioso antico. “Si pensi a come potrebbero mutare le sorti del mondo attuale se “gli esseri umani completi” attraverso l’immaginario collettivo, l’inconscio collettivo che rende l’io uguale al noi, lo stesso identico gesto originario, potessero rendere reale un’esistenza sempre sognata, un altro essere umano ancora più completo dentro una Natura da sempre completa. Il teatro rigenera lo stato delle cose e del mondo, avverte e formula profezie sui destini di ognuno, come sentinelle che scrutano l’orizzonte per nuove apocalissi, per nuove immagini da immaginare e rendere reali” spiega Pititto.

Maestri, invece, compositrice dell’allestimento nel grande spazio di archeologia industriale di Lenz Teatro commenta così l’opera installativa: “Sospese orizzontalmente in un interno segnato dal lavoro operaio al tempo del primo macchinismo industriale, le colonne esfiltrate dalla facciata della chiesa veneziana della Maddalena, la discepola sapiente prediletta da Gesù, istituiscono uno spazio esorbitante, eccedente, deviante dalla regola della verticale utile ai fedeli obbedienti e senza sogni. Si oppongono, così sdraiate e disarmate, all’ordinativo basso→alto, dura norma che gerarchizza la salita e la discesa nella piramide plastico-morale di corpi e volumi. Per la ragion fisica del vero-finto anche queste quattro sorelle dalla fattura pesante prendono il volo e si stagliano nell’aria dando vita ad uno spazio-tempo di pura intuizione, ad un campo di pura sensazione in cui abbracciare l’ombra e ridere del buio”.

Il 26 ottobre dopo la performance verrà presentata Apocalissi Incoative, opera artistica di Orsola Rignani, ricercatrice dell’Università di Parma di Storia della Filosofia.

 

QUI IL PODCAST AUDIO DELL’INTERVISTA A MARIA FEDERICA MAESTRI E MARCELLO SAMBATI

Video

Speciale video Le apocalissi gnostiche