- Data di pubblicazione
- 02/05/2019
- Ultima modifica
- 03/05/2019
Ascanio Celestini tra Pierino il lupo e Pulcinella
Al Diego Fabbri di Forlì il 4 maggio
Ascanio Celestini si imbatte ancora in Pierino e il lupo. Il suo primo incontro con la fiaba musicale di Prokofiev data a cinque anni fa, allora Celestini si era limitato al ruolo di voce recitante. Della nuova versione, invece, in prima assoluta sabato 4 maggio, alle 20.30, al Teatro Diego Fabbri di Forlì, Celestini è anche autore. Prodotto da ForlìMusica in collaborazione con Accademia Perduta, da un’idea di Danilo Rossi – prima viola del Teatro la Scala di Milano e direttore artistico della stagione classica forlivese – lo spettacolo chiude il cartellone musicale forlivese.
La riscrittura di Celestini immagina il gioco di un ragazzino e dei suoi animali, e racconta della paura ancestrale dell’incontro con il lupo: “Pierino e il lupo è una fiaba moderna – afferma l’autore -, parente delle fiabe di tradizione orale solo nella forma, ma in realtà con una finalità diversa: raccontare un mondo musicale, fare da ponte tra la grande musica e la sua fruizione da parte dei giovanissimi. Dunque il testo è poco più di un appiglio per imbarcarsi in un viaggio sonoro. Ma questa sua semplicità può diventare un’opportunità per giocare senza il bisogno di interpretare metafore complesse, immagini archetipiche. Da qui sono partito per giocare con Pierino e la sua storia. Per giocarci con le parole pescando gli scioglilingua dalla tradizione, il divertimento verbale dalla narrazione senza finalità politiche e sociali. Ma forse la scusa del gioco è proprio quella che ci riporta in strada dove la sfera ludica non era solo un tempo nel quale ammazzare la noia”.
La fiaba musicale del 1936, la cui partitura Prokof’ev concepì strumentata per voce recitante e orchestra, mette in scena l’uccellino (il flauto), la papera (l’oboe), il gatto (il clarinetto), il nonno (il fagotto), il lupo (i corni), i cacciatori (il timpano) e Pierino, interpretato da tutti gli archi.
Lo spettacolo prosegue con l’esecuzione dell’Orchestra Maderna del Pulcinella di Stravinskj, una suite da concerto del balletto neoclassico composto nel 1919-1920, per il quale Celestini ha scritto parti di testo creando un’opera totalmente innovativa.