Attori, narratori, grandi storie. La stagione estiva a Scandiano

Dal 22 giugno con Federico Buffa, Silvio Orlando e Alessandro Bergonzoni

21 giugno 2021

Dopo mesi di chiusure forzate, anche il Cinema Teatro Boiardo di Scandiano torna a incontrare il suo pubblico con una stagione teatrale estiva all’insegna di grandi attori, affabulatori e storie appassionanti. In collaborazione con l’Amministrazione comunale di Scandiano, ATER Fondazione ha ideato un cartellone di sei spettacoli, con un occhio di riguardo al teatro per famiglie con tre titoli alla Rocca dei Boiardo. Sarà invece il palcoscenico di Piazza Fiume a ospitare i tre appuntamenti di punta della stagione, a cominciare da uno spettacolo di e con Federico Buffa.

Due pugni guantati di nero, così s’intitola lo spettacolo, è in programma il 22 giugno alle 21.30. Assieme ad Alessandro Nidi al pianoforte, Buffa, giornalista e telecronista sportivo italiano noto anche come straordinario narratore, racconterà una delle più storie più emozionanti del Novecento, a partire dall’immagine mitica in cui Tommie Smith e John Carlos, atleti che facevano parte dell’Olympic Project for Human Rights, si trovarono sul podio dei 200 metri alle Olimpiadi a Città del Messico, il 16 ottobre 1968, con i pugni alzati, i guanti neri (simbolo del blackpower), i piedi scalzi (segno di povertà), la testa bassa e una collanina di piccole pietre al collo (“ogni pietra è un nero che si batteva per i diritti ed è stato linciato”). “Smith e Carlos – ricorda Buffa – avevano deciso di correre alle Olimpiadi nonostante il 4 aprile Martin Luther King fosse stato assassinato. Smith arrivò primo. Carlos terzo. Sul secondo gradino del podio Peter Norman, un australiano che per solidarietà con i due atleti afroamericani indossò durante la cerimonia la coccarda dell’Olympic Project for Human Rights”.

Sempre in piazza Fiume alle 21.30, il 24 giugno Silvio Orlando sarà protagonista de La vita davanti a sé, spettacolo di cui l’attore cura anche la regia, tratto dal celebre romanzo omonimo di Romain Gary, da cui Edoardo Ponti ha di recente tratto anche un film per Netflix che è valso a Sophia Loren un David 2021 come miglior attrice. Pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 1977, al centro di un discusso Premio Goncourt, il testo anticipa il tema contemporaneo della convivenza tra culture, religioni e stili di vita diversi, raccontando la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Silvio Orlando conduce il pubblico in un viaggio tra pagine del libro, assumendo il punto di vista leggero e commovente del piccolo Momò. L’ultimo appuntamento in Piazza Fiume è il 6 luglio con Trascendi e Sali di e con Alessandro Bergonzoni.