Benvenuto Rabicano! Teatro Nucleo compie cinquant’anni e regala alla città un nuovo Festival

Dal 3 al 12 maggio a Ferrara

16 aprile 2024

Si chiama Rabicano e dal 3 al 12 maggio porterà in oltre trenta spazi diversi di Ferrara ben trentasette spettacoli gratuiti, provenienti da tutta Europa, realizzati da compagnie storiche come la danese Odin Teatret, la polacca Osmego Dnia o la tedesca Antagon Theater Aktion, ma anche Teatro Due Mondi e Teatro Potlach. È un nuovo festival, immaginato interamente per gli spazi aperti, e a dargli vita è il Teatro Nucleo, altrettanto storica realtà fondata nel 1974 a Buenos Aires da Cora Herrendorf – recentemente scomparsa – e Horacio Czertok. Dal 1978 il centro di produzione teatrale, formazione e ricerca, ha la sua sede a Pontelagoscuro (Ferrara), dove porta avanti un’idea di teatro aperta alla città, alla relazione intensa tra artisti e spettatori, creando progetti teatrali sempre in dialogo con la comunità, compresa quella del carcere e delle scuole, ma allo stesso tempo il Teatro Nucleo non smette di portare i suoi spettacoli nelle piazze del mondo. Non stupisce allora che per festeggiare i suoi primi cinquant’anni la Compagnia abbia voluto portare quel mondo nelle piazze di Ferrara e tessere i fili di un intero festival, un allargamento della comunità artistica e degli spazi da abitare col teatro.

Per dieci giorni vie e piazze della città estense, dal centro storico alla periferia, saranno abitate da performance di ogni tipo, proprio come nelle feste rinascimentali alle quali è ispirato il festival che trae il suo nome dal magico cavallo di Astolfo nell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. “Ci è sembrata immediatamente una analogia fortissima quella tra il Teatro e la funzione di Rabicano nell’opera di Ariosto – sottolinea Marco Luciano di Teatro Nucleo – ed è da questa ispirazione e con questo desiderio che il festival ha preso questo nome. Il teatro recupera la memoria perduta, permette alla polis di riconoscersi, di lottare l’abbrutimento generato dall’uso smodato dei social e del digitale. Dal mondo dell’etere, a cui ci siamo legati quasi indissolubilmente in questi ultimi anni, riconduce ad un incontro reale, nell’ hic et nunc del fenomeno teatrale, nella piazza, nelle strade, con un desiderio di accessibilità all’arte e alla cultura che professiamo da anni e che si declina in tutta la nostra progettualità. Rabicano sarà anche il luogo dove reincontrare i tanti cavalli alati incontrati in lungo e in largo per il mondo in questi nostri cinquant’anni di teatro. I gruppi teatrali con cui abbiamo scambiato pratiche, costruito progettualità, creato profondi legami poetici e confronti politici. Gruppi e compagnie teatrali molto differenti tra loro, che seminano nel mondo con straordinaria determinazione questa fantastica idea: Teatro rappresenta il diritto a sognare!”

Al centro del programma c’è uno tra i più iconici spettacoli della compagnia, Quijote!, nato nel 1990, adattamento per gli spazi aperti del Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes Saavedra, che conta oltre 400 rappresentazioni in tre continenti e ha ricevuto il Premio della Critica 2002 al festival Cervantino di Guanajuato. Lo spettacolo è ripreso con un nuovo allestimento in prima nazionale per inaugurare il festival il 3 maggio nella piazza di Pontelagoscuro e in replica il 10 maggio in Lago Castello (Ferrara). Il Festival si snoda poi in molti spazi della città, come la Casa Circondariale C. Satta dove andrà in scena Fegato, nuovo spettacolo nato nell’ambito del progetto di teatro carcere che Teatro Nucleo cura da quasi vent’anni, e poi lungo le vie del centro storico, a Palazzo dei Diamanti, in rotonda Foschini, in piazza Savonarola, al Torrione del barco, al Parco Pareschi, sul Molo Wunderkammer nella Darsena recentemente rinnovata, nel Piazzale dei Poeti della zona Krasnodar e a Pontelagoscuro, fino alla Torre dei leoni del Castello estense con il teatro verticale.

Tra gli spettacoli da non perdere Rossini flambé del Teatro Due Mondi, che in Piazzetta San Nicolò fa un racconto dell’Italia e dei suoi sapori e suoni; Package di Antagon Theater Aktion, lente espressiva, energica e a tratti grottesca della quotidianità allestita nel Parco Coletta; Arka (The Ark), della compagnia Ósmego Dnia, in cui un’enorme nave alata si muove tra il pubblico nella piazza che ospita il Serbatoio monumentale dell’Acquedotto cittadino per ricordarci che viviamo ancora nell’era dei rifugiati, dei vagabondi e dei nomadi; Prospero di Stalker teatro, performance interattiva e multidisciplinare di grande impatto, ispirata a “La tempesta” di Shakespeare; e ancora Sul cammino di Francesco, spettacolo interdisciplinare ispirato ad una vicenda del Santo di Assisi a cura del Teatro Potlach, storica compagnia di Fara Sabina, ospitato nell’insolito palcoscenico del Torrione del Barco, autentico dispositivo di architettura militare rinascimentale; Il Cammino Di Nora di Roberta Carreri, storica attrice dell’Odin Teatret, sull’uso dell’improvvisazione nel processo creativo nella cornice del giardino di Palazzo dei Diamanti, che ospita anche dEVOLUTION del Teatro Zeta, dialogo tra il padrone e il suo servo che racconta in realtà le verità di differenti esistenze e ceti sociali e che vede in scena Manuele Morgese direttore artistico del Teatro Zeta e Jared Mcneill attore della Peter Brook Company; Pop – Piccola Orchestra Pasolini, omaggio al celebre autore in veste di cabaret musicale – teatrale che ne ripercorre la vita e l’opera e Kashimashi, spettacolo di teatro danza, che nasce da un’indagine sugli stereotipi di genere di Teatro Nucleo, ospitati rispettivamente in Piazzale dei Poeti nella zona Krasnodar e al Molo Wunderkammer. Ma anche spettacoli itineranti e site-specific come quello di grande impatto poetico-emozionale, visivo e al tempo stesso olfattivo della Baracca dei Buffoni, e L’amore delle tre melarance del Teatro a Canone che concepisce la facciata di un palazzo come platea verticale. La Danza contemporanea è presente, tra gli altri, con la Compagnia Abbondanza/Bertoni, con lo spettacolo Nebbia nel Parco Pareschi, e lo spettacolo di danza verticale di Luca Pallini, allestito su una delle torri del prestigioso Castello di Ferrara.

Nell’ambito del festival anche due convegni: uno sul teatro per gli spazi aperti a cura di Carlo Fanelli e un altro sull’autorialità femminile dedicato alla memoria di Cora Herrendorf, a cura di Roberta Gandolfi. Completano il programma due workshop gratuiti, una preziosa masterclass con Eugenio Barba, e la presentazione di due curati da Horacio Czertok.

Rabicano Festival è ideato da Teatro Nucleo, con il sostegno del Comune di Ferrara e della Regione Emilia-Romagna.