“Casa del Popolo”, il nuovo spettacolo del Teatro dell’Argine

Al Teatro Calcara di Valsamoggia, il 22, 23, 28 e 29 dicembre

18 dicembre 2017

Il 22, 23, 28 e 29 dicembre, alle 21.00, al Teatro Calcara di Valsamoggia va in scena “Casa del Popolo”, uno spettacolo nato e prodotto grazie alla rinnovata collaborazione tra Teatro dell’Argine e Teatro delle Temperie.

Scritto da Nicola Bonazzi, che è partito da un’idea di Andrea Lupo e dai concetti quali “popolo” e “popolare”, lo spettacolo è dedicato a un luogo di grande coesione sociale – menzionato già nel titolo: la casa del popolo – e narra la sua storia lunga un secolo, dagli inizi del Novecento ad oggi, un secolo in cui tutto è cambiato con una velocità vertiginosa e in cui “ideali solidi come i mattoni usati per tirar su le Case del Popolo si sono sgretolati, lasciando il bisogno di ritrovare nuovi modi e nuovi posti in cui stare insieme”.

“Ci siamo chiesti fin da subito che diritto avessimo di parlare di case del popolo – precisa il regista dello spettacolo, Andrea Paolucci – Con quale competenza ci prendessimo la responsabilità di raccontarne i meccanismi, le pulsioni, gli attriti e le contraddizioni. E magari anche di giudicare.
Luoghi per lo più alieni alla nostra generazione di quarantenni, eppure ancora oggi capaci di esercitare su di noi una potente attrazione, non certo ideologica. Ed eccoci dunque qui, a chiederci dove sia finito quello spirito, quel comune sentire, in quale recondito angolo delle nostre viscere, in quale meandro delle nostre città si è andato a nascondere? Perché sentire il bisogno di costruire un luogo inclusivo, aperto, capace di creare valore dall’ascolto e dall’azione comune è un’utopia incredibilmente vicina ad altre utopie a noi molto care e che guidano quotidianamente la rotta delle nostre due compagnie. Idee capaci di farsi luogo, spazi di cultura capaci di farsi casa.”

Il materiale di partenza dello spettacolo consiste in decine e decine di interviste condotte in numerosi centri ricreativi dell’Emilia intorno a Bologna: un lavoro guidato da una “nostalgia canaglia” e dall’intento di raccontare sogni e bisogni, di ridare vita a pensieri e atmosfere, idee e umori, di comporre quadri e ritratti che hanno per soggetto luoghi caratteristici e tipi umani, con le loro magagne e i loro momenti comici. A rappresentare questo caleidoscopico intreccio di storie sul palco del Calcara ritroveremo i camaleontici Andrea Lupo, Micaela Casalboni e Giovanni Dispenza, nelle vesti di un folto gruppo di personaggi (una trentina) frequentatori abituali di una ideale casa del popolo dal 1916 ad oggi.