Corpi e città in dialogo. La 28esima edizione di Danza Urbana. Intervista a Massimo Carosi
A Bologna dal 4 all'8 settembre
È stato il primo festival in Italia a concentrarsi sul rapporto tra danza e spazi urbani, e ancora oggi, quasi trent’anni dopo, Danza Urbana è uno degli appuntamenti più prestigiosi nel panorama della danza contemporanea. Un momento irrinunciabile per fare il punto su come sta cambiando il dialogo tra corpo e e spazio pubblico, in una fase storica di rapidi mutamenti, di sempre maggiore alienazione individuale, di affermazione del digitale che avvicina e allontana allo stesso tempo, ma anche di ricerca di contatto e di spirito comunitario. Sono molti gli ospiti della 28esima edizione della kermesse bolognese, in scena dal 4 all’8 settembre in tredici spazi della città (tra parchi, giardini, piazze, monumenti) che declineranno questi e altri temi. Ce ne parla nell’intervista Massimo Carosi, direttore artistico del festival.
Tra i grandi nomi della danza contemporanea in cartellone spiccano quello di Virgilio Sieni, che apre Danza Urbana con Sleep in the car (l’auto utilizzzata per la performance è una ormai mitologica Diane 6; 4 e 7 settembre), in cui la riflessione si incentra sulle nuove povertà, ma anche sulla velocità disumanizzante del contemporaneo, con il sonno come dimensione intima da riconquistare, vittoria dello “stare” sulla frenesia dell’andare. Al festival arriva poi Roberto Olivan, altro grande nome della danza contemporanea internazionale e fondatore, tra gli altri, del prestigioso Festival Deltebre Dansa: il suo El Resto del Naufragio (7 settembre) nasce da un progetto di collaborazione tra Italia, Spagna e Cuba, esplorando comuni sinergie per unire l’essenza di ciascuna cultura grazie anche alla collaborazione con Pino Basile, che cura le musiche originali mescolando e reinterpretando in chiave contemporanea Tarantella e musica tradizionale cubana.
Poi un evento speciale di mk, già Premio Ubu 2019: nell’ambito di SHOULDER SEASON, un progetto monografico dedicato alla compagnia da varie istituzioni e associazioni della città e nell’ambito di E’Bal – Palcoscenici per la danza contemporanea, verrà infatti riallestita ATMOSFEROLOGIA – VEDUTA > Bologna (8 settembre) la performance che debuttò a Bologna nel 2016, co-prodotta da Danza Urbana. La creazione di Michele di Stefano e Lorenzo Bianchi Hoesch è dedicata alla città e alla visione prospettica dello spazio urbano da fruire attraverso il punto panoramico della terrazza sottostante la Torre dell’Orologio di Palazzo d’Accursio, nel cuore di Bologna, affacciata su Piazza Maggiore. Attraverso la fruizione dello spettacolo in cuffia, il pubblico si immerge in un paesaggio trasformato dall’ascolto, mentre la danza disegna un nuovo punto di vista sul mondo.
Accanto ai grandi nomi è intensa poi l’attività di scouting di nuove identità autoriali coreografiche, con la presentazione di tre creazioni vincitrici di Danza Urbana XL 2024 – azione del Network Anticorpi XL. R.I.A.D Rythm Is A Dancer è lo spettacolo di e con Mattia Quintavalle e Giacomo Turati (4 settembre) che mette in relazione coreografica i danzatori con le percussioni attraverso l’incorporazione della ritmica, in una simbiosi magica tra danza e musica. In Mirada (6 settembre) Elisa Sbaragli costruisce una performance multimediale e installativa in cui il corpo della performer, distante dal pubblico, si avvicina grazie alla tecnologia che ne amplifica la presenza: un esercizio collettivo di visione che unisce il piacere della prossimità virtuale al conforto della distanza. Si spinge ai limiti della resistenza, sia fisica che esistenziale, la performance Swan di Gaetano Palermo (venerdì 6 settembre), nella quale la protagonista, una giovane ragazza sui pattini che si allena e si riprende con il proprio cellulare, è chiusa nel solipsismo dell’esercizio sportivo, alle prese con le proprie possibilità e i propri limiti. Gaetano Palermo è anche vincitore del Mobility Grant di Dancescapes, il progetto di Danza Urbana che mette in campo azioni di sostegno e supporto della ricerca, creazione e promozione di opere di danza urbana. Premiata da Dancescapes con la borsa di ricerca coreografica Bodyscape 2023 anche Marta Bellu, danzatrice e psicologa, della compagnia Trifoglio e protagonista di Ìride (8 settembre, ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria), nella quale danza, suono e luce sono messi in dialogo con i luoghi e gli ecosistemi nei quali la performance si svolge, riflettendo lo specifico del paesaggio e generando nuove possibilità di linguaggio e lettura degli spazi stessi. Menzione speciale Dancescapes per Claudio Larena, che porta a Danza Urbana Stiamo lavorando per voi, riflessione sullo spazio pubblico e sullo stravolgimento dell’ordinario attraverso la metafora del cantiere (5 settembre), e Rafael Candela con Forrest (5 settembre), in cui la performance instaura un dialogo con il pubblico restituendo alla danza un ruolo aggregativo e partecipativo.
L’edizione 2024 di Danza Urbana si conclude domenica 8 settembre nel suggestivo spazio dell’Ex Chiesa di San Mattia con […]KZ della coreografa e danzatrice Paola Bianchi: uno spettacolo creato a partire dalle voci di ex deportati politici nei campi di concentramento nazisti raccolte su una serie di nastri, storie che molto spesso ebbero origine proprio l’8 settembre del ’43 con la proclamazione dell’armistizio che precipitò il Paese nel caos, destinando i disertori alla prigionia o alla morte. La performance sarà preceduta da un trekking urbano a cura dell’Istituto Storico Parri nei luoghi più significativi della Resistenza bolognese.
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- Data di pubblicazione
- 02/09/2024
- Ultima modifica
- 02/09/2024