- Data di pubblicazione
- 24/06/2023
- Ultima modifica
- 24/06/2023
“Che cosa ci sta succedendo?” Ogni mercoledì Varietà in Piazza con le Ariette
Dal 28 giugno al 26 luglio a Valsamoggia
“Che cosa ci sta succedendo?”. È una domanda su come stiamo davanti a un mondo che sta cambiando più velocemente di quanto ci aspettavamo: tema e titolo di un “Varietà militante” realizzato dal Teatro delle Ariette assieme ai partecipanti del Laboratorio Permanente di Pratica Teatrale e del Laboratorio di Comunità, che ogni mercoledì, dal 28 giugno al 26 luglio, farà tappa in varie piazze di Valsamoggia, nell’ambito della nona edizione di Territori da cucire e di Bologna Estate.
Punto di partenza la canzone di Bob Dylan “Hard rain’s a gonna fall”, sigla del Varietà con tanto di corpo di ballo nella versione dance di Bryan Ferry datata 1973, che pare scritta in risposta alla minaccia della guerra fredda, della terza guerra mondiale, della catastrofe nucleare. Sessant’anni dopo “una sorte di fine sta per accadere – scrivono le Ariette – il mondo di prima si sta sgretolando, cade a pezzi a una velocità supersonica. Siamo come pugili suonati, ko, stesi al tappeto dopo un diretto micidiale in piena faccia, eppure facciamo finta che non sia successo nulla. Scappiamo dalle nostre responsabilità, dalle nostre idee, dai nostri valori. Tutta roba vecchia, del mondo di prima, che non serve più a nulla. Saltiamo in fretta e furia su macchine, navi, traghetti, aerei che ci portano via, lontano, per un week end di sogno, nei B&B, nei ristoranti, nelle discoteche, negli autogrill, sulle spiagge, sulle montagne, nei musei, alle mostre, davanti ai monumenti di tutti i continenti del mondo. Lontano dal lavoro, dalla scuola, dalle preoccupazioni, dai problemi, dalle miserie della vita quotidiana, quella vita che nel corso del tempo ci siamo costruiti e che sembra non riusciamo più a sopportare, che diciamo di voler cambiare senza sapere come. Non riusciamo più a decidere, ci sembra di non avere gli strumenti per farlo, di non essere in grado, tutto è complesso, al di fuori della nostra portata. La giostra gira sempre più in fretta e non riusciamo a fermarla, né a scendere”.
Aspettando Godot di Beckett, le favole di Giuliano Scabia, tanti testi di poeti e filosofi, qualche pagina autobiografica e una giocosa m assemblea finale sono gli ingredienti di un varietà sui generis che approderà a Monteveglio (28 giugno), Savigno (5 luglio), Castelletto (12 luglio), Crespellano (19 luglio) e Bazzano (26 luglio) e in cui non mancherà, in pieno stile Ariette, il momento conviviale, con ortaggi di stagione, pane, focacce e tutto ciò che il pubblico vorrà portare. Nell’occasione sarà presentato in anteprima il libro Territori da cucire 2015-2022. Un progetto del Teatro delle Ariette per la comunità curato da Laura Bevione e Raffaella Ilari (Titivillus, 2023) che racconta le prime otto edizioni precedenti del progetto.