- Data di pubblicazione
- 23/09/2025
- Ultima modifica
- 23/09/2025
Del guardar lontano: la nuova ERT tra maestri e nuove voci
Trovare l’equilibrio giusto tra la proiezione nazionale e internazionale, ovvero la competitività e l’altissima qualità che un Teatro Nazionale deve perseguire per vocazione, e l’attenzione ai territori che abita, alle sue peculiarità e alle sue esigenze; ma anche l’equilibrio tra la cura e l’attenzione per gli artisti e le artiste che fanno ricerca, e il rispetto per i pubblici diversi che arrivano in sala. Sono questi i punti chiave del progetto che mette in campo ERT / Teatro Nazionale con la sua governance rinnovata con Natalia Di Iorio alla direzione generale e Elena Di Gioia alla direzione artistica. Una doppia direzione che dichiara un orizzonte di cura, qualità e internazionalizzazione con un titolo programmatico — Del guardar lontano: insieme una dedica a Giuliano Scabia e una rotta che promette uno sguardo lungo.
La costellazione di cartelloni che si snoda nelle cinque città di ERT (Bologna, Modena, Cesena, Castelfranco Emilia, Vignola) e nelle sue otto sale, si compone di 156 titoli di cui 26 tra prime assolute e prime nazionali, 32 tra nuove produzioni esecutive e coproduzioni, 23 riprese, 10 spettacoli internazionali, 86 ospitalità. Al centro tornano i sodalizi con Pippo Delbono e Kepler-452, accanto a nuovi dialoghi con maestri e compagnie della scena contemporanea. La nuova direzione propone infatti la formula di Artiste e Artisti di Casa ERT, segnalando alcuni di quelli con cui sono stati avviati i primi dialoghi: Roberto Latini, Fanny & Alexander, Giorgina Pi, Lisa Ferlazzo Natoli e Davide Iodice. Nel frattempo ERT rilancia la propria funzione di polo pubblico regionale – reti, residenze, circuitazione – e aggiunge un tassello dedicato all’accessibilità con audiodescrizioni, sovratitoli, hearing loop in sala, posti riservati e tessere sociali.
Tra progetti culturali e un’attenzione alta alle comunità coinvolte il cuore delle stagioni batte naturalmente negli spettacoli in cartellone. All’Arena del Sole di Bologna si intrecciano maestri, nuove scritture e formati immersivi: Pippo Delbono torna con Il risveglio; RezzaMastrella smontano e rimontano la visione con Metadietro; Emma Dante firma Extra Moenia. La scena letteraria incontra la regia con La principessa di Lampedusa di Ruggero Cappuccio con Sonia Bergamasco e con Castelli di rabbia di Valter Malosti da Alessandro Baricco. Il percorso sui “classici di domani” apre a La città dei vivi di Ivonne Capece da Nicola Lagioia e a La cosmicomica vita di Q. guidata da Luca Marinelli da Italo Calvino. L’ibridazione prende corpo nel dittico dei Cuocolo/Bosetti — Notte e Teatro — e in Atomica di Muta Imago; la comicità rivelatrice di Niccolò Fettarappa arriva con Orgasmo. Completano il quadro La grande magia di Gabriele Russo da Eduardo De Filippo, Frankenstein (a history of hate) dei Motus, L’analfabeta di Fanny & Alexander da Agota Kristof, Circle Mirror Transformation di Valerio Binasco da Annie Baker e Preghierine di Gabriele Portoghese.
Al Teatro Storchi si alza il sipario con Prima del temporale con Umberto Orsini diretto da Massimo Popolizio e con Ritorno a casa di Harold Pinter; il teatro-documento di Kepler-452 si addentra nella cronaca con A place of safety – Viaggio nel Mediterraneo centrale. Due lavori di Alessandro Serra affiancano luce e buio del repertorio; Gabriele Russo torna su Eduardo con La grande magia; Marco Martinelli scrive e dirige Lettere a Bernini con Marco Cacciola. Alla Sala Truffaut, sguardi trasversali e indie: Orgasmo di Niccolò Fettarappa, Atomica di Muta Imago, Preghierine di Gabriele Portoghese. Al Bonci, dove si apre con un site-specific di Teatro Valdoca (Bestemmia), la letteratura si fa poi scena con Castelli di rabbia (Malosti), mentre Fanny & Alexander attraversano l’identità in L’analfabeta nuovo affondo nell’universo Agota Kristof ; arrivano RezzaMastrella con Metadietro, Emma Dante con Extra Moenia, Motus con Frankenstein (a history of hate). Lo sguardo comico-critico di Fettarappa (Orgasmo) e la partitura sensoriale di Muta Imago (Atomica) completano un profilo che alterna visionarietà e militanza. A Castelfranco Emilia si vedranno tra gli altri il racconto civile di Kepler-452 e la drammaturgia contemporanea di Portoghese; a Vignola la filigrana musicale e linguistica di Fanny & Alexander, accanto alle incursioni di Cuocolo/Bosetti e ai passaggi d’autore di Emma Dante e RezzaMastrella. Non mancherà la drammaturgia contemporanea nazionale e internazionale (linea rinforzata anche dalla collana Linea di ERT e Luca Sossella editore, dedicata alla pubblicazione di alcuni testi e opere di autori prodotti nelle stagioni).
Tra le ospitalità internazionali, in attesa del ritorno attesissimo di VIE FESTIVAL (dall’autunno 2026) si vedranno la coproduzione ERT Chroniques della compagnia belga Peeping Tom, Hèritage del regista belga Cédric Eeckhout in prima nazionale nell’ambito progetto Prospero NEW che propone anche Call me Paris della regista tedesca Yana Eva Thönnes. Debutta poi in prima nazionale l’artista e performer spagnolo Alberto Cortés con One Night at the Golde Bar per la prima volta a Modena. Sul fronte della danza, nel 2025 giunge a compimento la rassegna CARNE curata da Michela Lucenti che prevede tra le presenze spettacoli di Raffaella Giordano, CollettivO CineticO, Nicola Galli; Marco D’Agostin, Jacopo Godani e Mauro Astolfi/Spellbound Contemporary Ballet, Silvia Calderoni e Ilenia Caleo. Michela Lucenti/Balletto Civile è protagonista invece con i nuovi lavori Giocasta e Fenicie – in primavera 2026 – e cura l’esito Le Parole del Corpo della Scuola Gazzerro. Già nella prima parte del 2026 sono evidenti invece alcuni cenni delle nuove linee artistiche. Tra le prime ospitalità e collaborazioni: Alessandro Sciarroni con due spettacoli Save the last dance for me e Op. 22 N.2 in una unica serata; la coreografa e danzatrice Silvia Gribaudi con R.OSA e Graces, assieme ad un laboratorio per donne over 60; Gruppo Nanou con Sport, ripresa di uno spettacolo di repertorio e il più recente Camera 2046, solo coreografico creato per Marina Bertoni, il collettivo di danzatrici Parini Secondo con HIT. Queste proposte sono integrate nel programma complessivo che prevede, tra gli altri, presenze importanti come la danzatrice e coreografa del Tanzatheater di Wuppertal Cristiana Morganti assieme al regista argentino Claudio Tolcachir in The Forest; il Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto diretto da Marcos Morau in Notte Morricone.
In programma a fine Stagione Communitas. L’arte di tessere la libertà: due giornate di convocazione rivolte ad artiste e artisti italiani e internazionali. Quale ruolo del Teatro oggi? Una domanda e una convocazione, che sarà aperta in forma di prologo da Marco Martinelli e Ermanna Montanari.