Dieci titoli per celebrare la scena del presente. La stagione del Laura Betti

Dal 29 novembre a Casalecchio di Reno

03 ottobre 2024

È uno scrigno che contiene alcuni dei titoli più belli del panorama teatrale contemporaneo, il nuovo cartellone del Teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno, per il decimo anno a cura di ATER Fondazione. Nei dieci spettacoli programmati trovano infatti spazio non solo la multidisciplinarità, che non manca mai al Laura Betti, ma soprattutto l’attenzione a coniugare alcune delle più interessanti ricerche sui nuovi linguaggi con un pubblico ampio, di generazioni e gusti diversi.

Si comincia il 29 novembre, nell’ambito della rassegna “Politicamente scorretto” del Comune di Casalecchio di Reno con la prima regionale di Matteotti (anatomia di un fascismo) di Stefano Massini, con la voce di Ottavia Piccolo e le musiche de I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo: un racconto carico di passione civile, a cent’anno dall’assassinio dell’onorevole Giacomo Matteotti per mano fascista. L’11 dicembre è la volta di uno dei più amati narratori della scena contemporanea, Davide Enia, autore di pluripremiati successi come il recente L’Abisso, che racconta la sua esperienza a Lampedusa, approdo di moltissimi migranti che giungono in Italia. Stavolta, con Autoritratto, racconterà l’impatto di “Cosa Nostra” sulla sua vita familiare. Sullo sfondo, Palermo, la cronaca degli anni ’90 e, primo fra tutti, un evento drammatico che scosse le coscienze di tutta Italia: il rapimento, la prigionia e l’uccisione di un bambino, Giuseppe di Matteo. Non mancherà anche quest’anno il Capodanno di Comunità (in programma naturalmente il 31 dicembre) con E intanto tu ridi!, un recital musicale guidato da Franz Campi insieme alla sua band, con la voce di Barbara Giorgi e la comicità di Gianni Fantoni.

Nel nuovo anno la stagione riparte il 10 gennaio con Natale in casa Cupiello − spettacolo per attore cum figuris (audiodescritto grazie al progetto Teatro no Limits): un classico di Eduardo De Filippo riletto in una chiave molto originale. Ideato da Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia, con la regia di Lello Serao, il progetto parte dalla riscoperta del teatro dei pupi per creare un’opera che fonde teatro, artigianato d’eccellenza e arte contemporanea. Il 23 e 24 gennaio spazio poi a Impronte dell’anima, una testimonianza sullo sterminio delle persone disabili nel periodo nazista, raccontata dalla Compagnia Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt, mentre il 28 febbraio l’appuntamento è col Circo El Grito, che presenta in prima regionale Luz de la luna, un appassionante viaggio onirico in cui musica, circo e volo si fondono per donare allo spettatore uno sguardo nuovo verso ignoti stati di coscienza (per famiglie e bambini dai 6 anni).

Immancabile lo spazio riservato alla danza: il 6 marzo in prima regionale si vedrà Danse Macabre! del coreografo Jacopo Jenna, che parte dalla tradizione tardo-medievale della danza macabra – la danza dei morti – tematica iconografica molto diffusa nella storia dell’arte occidentale che deriva dal concetto più generale che ogni movimento sopramondano e dell’aldilà sia danza. Sul fronte musicale segnaliamo invece Il cielo è pieno di stelle (14 marzo), omaggio a Pino Daniele di Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello. Si torna poi al teatro per i due appuntamenti finali: il 27 marzo Muta imago, tra le più apprezzate compagnie di ricerca italiane, si confronta con un classico della drammaturgia teatrale, in prima regionale sul palcoscenico del Betti: Tre sorelle di Cechov; l’8 aprile, sempre in prima regionale, Arturo Cirillo porta in scena Ferdinando, capolavoro dello scrittore e regista napoletano Annibale Ruccello scomparso prematuramente nel 1986.