Due festival per Montagna Mia: Trasparenze incontra Fuoripista

A Gombola dal 24 luglio al 3 agosto

22 luglio 2025

Al tramonto del 24 luglio voci, passi e visioni illumineranno il piccolo borgo di Gombola. È l’inizio della XIII edizione del Festival Trasparenze, ideato e diretto dal Teatro dei Venti in collaborazione con ATER Fondazione, che fino al 3 agosto intreccerà arte, paesaggio e comunità. Nella prima parte, dal 24 al 27 luglio 2025, il Festival accoglie una fitta trama di eventi teatrali, performativi e musicali. Nella seconda, dal 1° al 3 agosto, approda Fuoripista, rassegna firmata ATER Fondazione che porta il circo contemporaneo e la musica nei borghi dell’Appennino.

“Trasparenze non è una semplice vetrina di spettacoli estivi”, spiega Stefano Tè, direttore artistico del Teatro dei Venti, “ma il momento in cui emerge il lavoro di una comunità attiva tutto l’anno”. E proprio con la comunità locale si aprirà il Festival. Si comincia infatti giovedì 24 luglio alle 18.30 con Le donne al parlamento, una riscrittura di Aristofane curata dal Teatro dei Venti con gli abitanti del territorio. Un’opera collettiva che, con tono satirico, denuncia l’inadeguatezza della politica e dei poteri pubblici, mettendo in scena una rivolta tutta al femminile. Alle 21, nella chiesa di San Michele, andrà in scena Aspettando Godot di Beckett, realizzato con il Gruppo l’Albatro. Un grande classico dell’assurdo diventa pretesto per esplorare la marginalità e la salute mentale attraverso un progetto inclusivo e corale. 

Lo spettacolo verrà replicato il 25 luglio alle 20.30, seguito da un incontro sul manifesto To Be, promosso dalla Rete dei Teatri e dal Coordinamento Regionale Teatro e Salute Mentale. Il 25 luglio si chiuderà poi con la voce potente e irriverente di Mille, in concerto alle 22.30. Cantautrice dall’identità sonora e visiva fortissima, unisce scrittura emotiva e sonorità ibride con piglio teatrale e anticonvenzionale. Segue lo spettacolo Gli alberi celesti, curato da Claudia Manfredi per Tra un atto e l’altro, in doppia replica al Mulino di Gombola. Un racconto mitico e poetico, ispirato al libro di Paola Mastrocola, “L’amore prima di noi” che intreccia dèi, natura e amore in una riflessione sui legami tra umani e alberi.

Sabato 26 luglio, tra gli appuntamenti spiccano l’anteprima dello spettacolo Non una grande storia di Vittorio Continelli: una narrazione intima e civile che indaga le conseguenze invisibili di eventi traumatici nella vita di persone comuni. Segue poi la performance coreutica di Claudia Catarzi con 14.610, un’esplorazione fisica e astratta del tempo vissuto, senza riferimenti narrativi, nella sua forma più cruda e sincera mentre alle 21 è in scena MOTHS di Simona Bertozzi, una danza ipnotica tra luce e vulnerabilità, che riflette sul desiderio irrazionale di avvicinarsi all’ignoto fino a bruciarsi. Gran finale col concerto di Sandro Joyeux, un viaggio musicale multiculturale che mescola reggae, folk africano e canzone d’autore in una carica esplosiva dal sapore nomade.

Domenica 27 luglio spicca invece l’appuntamento col Teatro dell’Albero che presenta Sancio Panza e Non Chisciotte, ribaltamento ironico del capolavoro di Cervantes, dove l’antagonista prende voce e racconta la sua versione della storia. Mentre di sera è di scena la creazione coreografica Il mondo altrove di Nicola Galli, un rituale danzato tra Oriente e Occidente che evoca civiltà selvatiche, miti arcaici e riti collettivi attraverso il movimento. Chiude la giornata il concerto di Emanuele Colandrea, cantautore narrativo, dalla scrittura delicata e riflessiva che racconta storie personali e collettive con sensibilità e cura.

Il testimone passa poi a Fuoripista, dal 1° agosto con Swan  della compagnia Tardito/Rendina, un assolo poetico e surreale che rilegge il “Lago dei Cigni” in chiave ironica e intima, tra sogno e metamorfosi, seguito da Juliet di Teatro C’Art, una Giulietta clownesca e folle d’amore, che riscrive la tragedia shakespeariana con linguaggio non verbale e comicità fisica e ancora dalle Wunder Tandem, un duo musicale irriverente e travolgente che unisce fisarmonica, voci e clown punk in uno spettacolo-concerto sopra le righe. Il 2 agosto sarà la volta di Abbattoir Blues di Luigi Ciotta, uno spettacolo comico e disturbante che riflette sul rapporto tra uomo e animali nei macelli, attraverso circo, magia e teatro fisico; e di Circo Kafka di Roberto Abbiati, un adattamento visionario de Il Processo, dove Kafka diventa un numero da circo, assurdo e struggente. SI chiude col concerto della Banda Giovanile Intercomunale “Novi-Soliera” con “I favolosi anni 60”, un viaggio musicale attraverso il decennio del boom economico e dei cambiamenti sociali.

L’ultimo giorno di festival, il 3 agosto, si apre con Rio di Giulia Cammarota: una funambola che racconta, camminando nel vuoto, la fragilità umana e la forza che può nascere dall’accettarla. Si prosegue con Trickster di Opera Bianco, performance tra danza, cinema e pittura che evoca il caos creativo del Trickster, figura mitologica del disordine generatore, e si chiude con il concerto di Slick Steve and The Gangsters, un’esplosione di swing, rock’n’roll e acrobazie circensi per uno spettacolo dal sapore vintage e adrenalinico.

Le due rassegne sono parte del programma Montagna Mia, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e coordinato da ATER.