- Data di pubblicazione
- 04/05/2018
- Ultima modifica
- 04/05/2018
Festival 50+1, il teatro contemporaneo è in Serra
A Pontenure, il 4, 11, 18 e 25 maggio
Festival 50+1, rassegna di teatro contemporaneo pontenurese a cura dell’ associazione culturale Crisalidi, torna a Teatro Serra di Parco Raggio di Pontenure per la quinta edizione. La rassegna condensa nei quattro venerdì di maggio (sempre alle 21.30) quattro spettacoli di giovani compagnie, tra le più applaudite sulla scena nazionale, offrendo al contempo l’opportunità di riscoprire luoghi abbandonati della città e della provincia (come lo stesso Teatro Serra, un gioiello recuperato dal dimenticatoio e diventato uno spazio culturale attivo e in continua crescita).
La nuova edizione di 50+1 apre venerdì 4 maggio dal drammaturgo siciliano Rosario Palazzolo e il suo ultimo spettacolo, il monologo La Veglia (terza parte della trilogia “Santa Samanta VS − sciagura in tre mosse”) affidato all’interpretazione di Filippo Luna nei panni di un personaggio femminile, Carmela. Definita dall’autore – che firma anche la regia – “spettacolo dello spettacolo nello spettacolo”, attraverso la parabola umana di Carmela, protagonista di un reality live in mondovisione, la pièce punta il dito contro il sensazionalismo delle dirette tv e lo fa portando la tv in teatro, ovvero mescolando la dimensione televisiva e il palcoscenico. In scena lo show televisivo viene spezzato da pause durante le quali Carmela dialoga con il pubblico in platea, provoca, fa domande, spettacolarizza il suo dolore per riconquistare un suo diritto (diritto di madre) e lo fa dopo 21 anni di silenzio – almeno a suo dire perché, superando il Big Brother di orwelliana memoria, ammette anche di essere soltanto la proiezione del suo pubblico, la realizzazione del bisogno di chi la osserva e vuole commuoversi, giudicare, perdersi in quell’illusione di Verità che è il privato dato in pasto al pubblico e che può essere Verissimo oppure una finzione, null’altro che un’ingannevole messa in scena.
Venerdì 11 maggio è la volta di Annagaia Marchioro, autrice e interprete di Fame mia – quasi una biografia, uno spettacolo al contempo comico e poetico che parla di cioccolato e di desideri, di cibo e di ossessioni, di accettazione e di denutrizioni per mettere in scena un percorso di formazione, il diventare adulti, la ricerca di sé. Studio vincitore del premio L’Alba che verrà 2016 e del premio Giovani Realtà del Teatro 2015, lo spettacolo è diretto da Serena Sinigaglia ed è liberamente ispirato a “Biografia della Fame” di Amélie Nothomb, di cui la Marchioro adotta soprattutto l’ironia crudele.
Venerdì 18 maggio al Festival arriva la compagnia Sciara Progetti con il suo Malanova, giudicato il “miglior spettacolo” al Festival Inventaria 2017 e vincitore del premio del pubblico al Festival Avvistamenti Teatrali. Tratta dal libro “Malanova” di Cristina Zagaria e Annamaria Scarfò, anche la drammaturgia teatrale ha due autori, Flavia Gallo e Ture Magro, per un’indagine sul senso di responsabilità e una storia di violenza sconvolgente. Lo spettacolo – che ha già all’attivo circa 300 repliche in tutta Italia – vede in scena Ture Magro, in veste di narratore della storia.
Ultimo a calcare il palco di Teatro Serra, venerdì 25 maggio, è Massimiliano Loizzi dei Mercanti di Storie con il suo ultimo lavoro Il Matto 3 – ovvero io non sono Stato, il terzo capitolo della sua trilogia sull’Italia e sui morti di Stato, sulle storture del Bel Paese che Loizzi, in veste di autore/attore, affronta con intelligenza, poetica delicatezza e dissacrante ironia. Al centro di questo terzo monologo troviamo uno dei temi più dibattuti degli ultimi anni: gli stranieri. Migranti, immigrati, extracomunitari: sinonimi diversi per drammi sempre uguali. Il Matto 3 prende spunto da un fatto di cronaca dell’ottobre 2013, quando un barcone con a bordo numerose famiglie siriane imbarca acqua e si rovescia. In quel naufragio sono morte 268 persone, di cui 60 bambini.