Giro intorno al mondo. La XXV edizione di Crossroads

Dal 3 marzo al 13 luglio

15 febbraio 2024

Farà tappa in oltre venti comuni dell’Emilia-Romagna, con più di sessanta concerti e oltre quattrocento musicisti coinvolti, tra star italiane e internazionali, nuovi talenti, nomi ricercati e figure storiche del jazz ma non solo. Un programma ricchissimo, quello di Crossroads 2024, degno di una venticinquesima edizione tutta da festeggiare sui molti palcoscenici di una regione che è diventata a tutti gli effetti la Jazz Valley italiana, con le sue varie rassegne riunite qualche anno fa sotto l’egida di Jazzer. Crossroads 2024 è infatti organizzato come sempre da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno del Ministero della Cultura e di numerose altre istituzioni, e fa parte appunto di Jazzer. L’appuntamento con la rassegna diretta da Sandra Costantini è dal 3 marzo al 13 luglio con un nuovo giro attorno al mondo delle musiche improvvisate (jazz e affini), con divagazioni etniche, cantautorali, sperimentali.

“Uno straordinario calendario di appuntamenti distribuiti in tanti luoghi della Regione, con nomi di primissimo piano e numerosi progetti e residenze – commenta l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori – Al giro di boa del quarto di secolo, Crossroads si conferma una realtà solida nel panorama musicale dell’Emilia-Romagna, un appuntamento irrinunciabile che porta a vivere intensamente la magia dei concerti dal vivo, un’eccellenza della produzione culturale in regione. Il cartellone come al solito rispecchia la ricchezza e la varietà del jazz, proponendo un programma realmente di grande qualità e rappresentativo della musica creativa e improvvisata. Insomma, una vera festa per i tanti appassionati della nostra Regione: complimenti e auguri”.

Prosegue innanzitutto la tradizione degli artisti in residenza coinvolti in molteplici concerti. Immancabile il trombettista Fabrizio Bosso, presente con progetti sia nuovi (come il duo col chitarrista Bebo Ferra) che ben collaudati, come il trio “Drumpet” con Lorenzo Tucci e Daniele Sorrentino, e la partnership con gli ottoni del Quartetto Saxofollia. Ma imperdibile è anche il trombone di Mauro Ottolini, che si ascolterà in un importante omaggio a Lester Bowie con un nonetto co-diretto assieme a Enrico Rava, e poi con i Licaones, ma anche in un omaggio a Mingus con gli archi elettrificati dei Quintorigo, e infine con la sua variopinta Orchestra Ottovolante, con tanto di ballerini di Gardadanze Studio.

In un rapido sguardo alla nutrita delegazione internazionale spiccano naturalmente Marc Copland (16 marzo, Ferrara), Uri Caine (21 maggio, Correggio), Richard Galliano (10 aprile, Imola), Famoudou Don Moye (15 marzo, Fusignano), mentre tra le proposte del jazz italiano, oltre ai residenti il festival permetterà di ascoltare moltissime star come i trombettisti Paolo Fresu (nell’intramontabile duo col pianista cubano Omar Sosa) ed Enrico Rava, con il suo più recente quintetto “The Fearless Five”, e poi i sassofonisti Javier Girotto, in duo col fisarmonicista Vince Abbracciante, e ancora Claudio Fasoli, in duo con il pianista Antonio Faraò, e Daniele Sepe, col suo sestetto “Sepè le Mokò”, ma anche il “supereroe” della chitarra Matteo Mancuso e poi ancora celebrità made in Italy come Danilo Rea, Peppe Servillo, Roberto Gatto, Javier Girotto e Natalio Mangalavite. Tra i moltissimi e le moltissime cantanti ospiti invece ricordiamo almeno Joe Barbieri, Maria Pia De Vito, Rossana Casale, Karima, Frida Bollani Magoni con Albert Eno, mentre tra i grandi organici orchestrali segnaliamo Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti e la On Time Band, all stars del jazz nazionale. Molte anche le proposte insolite e ricercate tra le quali il quartetto Manomanouche.

La presenza degli artisti residenti caratterizza anche il festival Ravenna Jazz, che si terrà dal 3 al 13 maggio e il cui programma confluisce nel cartellone di Crossroads. Ritroveremo infatti Mauro Ottolini come ospite speciale, assieme alla pianista Francesca Tandoi, del quintetto del sassofonista Alessandro Scala (11 maggio, Mama’s Club), e poi ancora assieme al direttore Tommaso Vittorini, il beatboxer Alien Dee e il sassofonista Mauro Negri in Pazzi di Jazz, una produzione originale dedicata a Harry Belafonte che coinvolgerà una enorme compagine orchestrale e corale di giovanissimi musicisti (13 maggio, Teatro Alighieri). L’Alighieri ospiterà gli appuntamenti di massimo rilievo del festival, con ospiti come il pianista Abdullah Ibrahim, massimo rappresentante del jazz sudafricano (9 maggio), e l’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti con ospiti il cantante John De Leo e la pianista Rita Marcotulli, impegnati in una produzione originale dedicata a Elvis Presley (il 3 maggio). Nei piccoli teatri e club cittadini spazio invece ad ascolti più intraprendenti, con tanti ospiti blasonati tra i quali la violoncellista e cantante cubana Ana Carla Maza in duo, la voce di Petra Magoni e il contrabbasso Ferruccio Spinetti ( e la regina del canto afroamericano, Jazzmeia Horn.