- Data di pubblicazione
- 24/10/2025
- Ultima modifica
- 24/10/2025
Gran Teatro Anatomico: un’azione itinerante di Archivio Zeta, tra scienza, memoria e teatro
C’è un “infinito sistema di somiglianze” tra il corpo e il cosmo che si possono osservare con “uno sguardo rivolto all’interno, al corpo umano e uno sguardo fuori, verso il grande organismo dell’universo”. Così Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni (Archivio Zeta), esperti di un teatro che esce dai suoi luoghi convenzionali per incontrare altre “scenografie di senso”, luoghi memoria che vanno dai cimiteri agli archivi, dagli ospedali ai poligoni di Stato, raccontano la loro nuova avventura teatrale. Con Gran Teatro Anatomico la scena attraversa infatti corridoi, affreschi, orologi astronomici e mappamondi dell’Ala monumentale di San Michele in Bosco, grazie alla collaborazione con l’Istituto Ortopedico Rizzoli. L’appuntamento è dal 24 ottobre al 23 novembre (repliche: 24, 25, 26, 31 ottobre – 1, 2, 15, 16, 21, 22, 23 novembre) per un percorso in movimento che unisce documenti, atlanti, modelli e invenzioni sceniche in un’unica azione teatrale.
Nel cuore del progetto c’è un trittico di storie che usa il nostro corpo come “gran teatro del mondo”. La prima ci precipita nell’Olanda del Seicento, tra dissezioni e lezioni di anatomia; la seconda apre una Wunderkammer della Vienna settecentesca, dove l’ossessione collezionistica dell’Europa imperiale si intreccia a sguardi razzisti; la terza ci porta nella Parigi di metà Ottocento, al funerale di Frédéric Chopin. Tre narrazioni autonome che si richiamano a distanza e che mettono in risonanza micro e macroscala.
La drammaturgia visiva cammina sulle spalle dei maestri che hanno fondato l’immaginario anatomico europeo: dagli intricati fogli a stampa di Andreas Vesalius (autore del De humani corporis fabrica) agli atlanti di Paolo Mascagni, primo a mappare l’intera struttura dei vasi linfatici con la monumentale Anatomiae Universae conservata nella Biblioteca Umberto I del Rizzoli. I materiali originali — libri, codici, disegni, protesi e modelli — diventano compagni di scena e bussola per il pubblico, che si muove in piccoli gruppi dentro l’Ala monumentale, mentre le tappe della visita si trasformano in sequenze teatrali.
L’innesto letterario guarda alle storie di Olga Tokarczuk (Premio Nobel per la Letteratura 2018): non una trasposizione, ma una fonte da cui attingere linfa per riflettere sulla complessità del corpo in relazione al cosmo, sul dolore e sulla ricerca di equilibrio, sull’onda della vita che attraversa epoche e saperi. Guidotti e Sangiovanni costruiscono un mosaico che tiene insieme cronaca scientifica, immaginazione e gesto, facendo dialogare l’Archivio (in senso stretto) con il teatro come archivio vivente di voci e visioni.
Il dispositivo è quello che archiviozeta frequenta da anni: avvicinare i luoghi alla scena e la scena ai luoghi, per far emergere domande civili a partire dalla materia concreta degli spazi. Qui la prossimità è decisiva: gli spettatori attraversano la stessa prospettiva che inquadra mappe e strumenti astronomici, ascoltano testi e suoni (la consulenza musicale è come sempre di Patrizio Barontini) accanto a tavole e modelli chirurgici, vedono come il sapere medico – spesso rimosso o relegato al museo – possa farsi drammaturgia. Il risultato è una particolarissima “lezione d’anatomia”, tenuta dal cast composto da Gianluca Guidotti, Giuseppe Losacco, Andrea Maffetti, Ermelinda Nasuto, Enrica Sangiovanni, che non si limita a rievocare ma invita a ripensare il rapporto tra conoscenza, potere e sguardo.
Lo spettacolo rientra in VISTA PARADOX 2025 prospettive culturali, progetto realizzato con il sostegno del Comune di Bologna | Settore Cultura e Creatività, nell’ambito dell’accordo di programma con MiC Direzione Generale Spettacolo a sostegno di attività di spettacolo dal vivo nelle aree periferiche. E con il contributo di Regione Emilia Romagna e Fondazione Carisbo, in collaborazione con IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli, nell’ambito del Patto per la lettura Bologna.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA QUI