- Data di pubblicazione
- 17/10/2023
- Ultima modifica
- 18/10/2023
Grandi live, star dagli Usa e jazz al femminile. Ecco il Bologna Jazz Festival 2023
Dal 3 al 27 novembre a Bologna, Ferrara, Forlì, Modena
Jazz, libertà, tante star dagli Usa e molte artiste. Sono i segni particolari del Bologna Jazz Festival 2023, la kermesse organizzata dall’Associazione Bologna in Musica che quest’anno porta nel capoluogo emiliano (raggiungendo i comuni dell’area metropolitana) e nelle province di Ferrara, Forlì e Modena artisti e artiste del calibro di Hiromi, Samara Joy, Ron Carter, Bill Frisell, Steve Coleman. L’appuntamento è dal 3 al 27 novembre con una cinquantina di concerti e molte attività collaterali, tra le quali il progetto Donna, vita, libertà, che affida l’immagine coordinata dell’intera manifestazione a quattro artiste iraniane: Atieh Sohrabi, Hanieh Ghashghaei, Nazli Tahvili e Roshi Rouzbehani, attive a livello internazionale e residenti a Bologna, Londra, Los Angeles e New York. Le loro opere saranno esposte alla Biblioteca Salaborsa dal 3 al 26 novembre, oltre che sui muri della città.
Tra le star in programma al BJF arrivano la pianista giapponese Hiromi Uehara (7 novembre, Arena del Sole), Ron Carter, uno dei massimi contrabbassisti della storia del jazz moderno, con i Foursight (12 novembre, Teatro Auditorium Manzoni), Samara Joy, la rivelazione della più recente edizione dei Grammy Awards, dove ha vinto per il migliore disco di jazz cantato dell’anno e come miglior artista esordiente (17 novembre, Unipol Auditorium). Sempre tra i grandi ospiti c’è Bill Frisell con il suo trio completato da Thomas Morgan (contrabbasso) e Rudy Royston (batteria), al centro della serata del 21 novembre al Teatro Duse (in apertura di serata si esibiranno gli Unscientific Italians, formazione all stars italiana che sotto la direzione di Alfonso Santimone lavora in maniera esclusiva sulle musiche di Frisell), mentre il 24 novembre all’Unipol Auditorium arrivano il sassofonista chicagoano Steve Coleman con il Trio Reflex, un concentrato dell’estetica musicale M-Base.
Come sempre il BJF coinvolge i jazz club del centro storico di Bologna come la Cantina Bentivoglio, che in questa edizione scommette sulle forze artistiche locali. Dopo un’apertura internazionale, con il quartetto di una superpotenza del pianoforte come Joey Calderazzo, con Miguel Zenón al sax (8 novembre), si passerà ai sestetti del sassofonista Michele Vignali (il 10) e dell’organista Emiliano Pintori (il 15), al quintetto co-diretto dal cornista Giovanni Hoffer e dal batterista Marcello Molinari (il 18), al trio del pianista Alessandro Altarocca con la presenza di Horacio “El Negro” Hernández alla batteria (il 23). Il Camera Jazz & Music Club conferma invece la sua vocazione per il jazz statunitense di matrice bop, con un cast stellare: un piano solo di Bill Carrothers (5 novembre), il quartetto della vocalist Emily Braden (l’8), il trio del pianista David Kikoski al quale si aggiungeranno come solisti ai fiati Piero Odorici e Roberto Rossi ( l’11), un quintetto con due leader di spicco come i sassofonisti Eric Alexander e Vincent Herring, oltre a Mike LeDonne al pianoforte (il 19), il quartetto della pianista e cantante Francesca Tandoi, che si avvale di Jason Brown alla batteria (il 25). Ai più giovani sono poi dedicati molti concerti in scena al Locomotiv Club, al Binario69 e allo Sghetto Club.
Grazie alle partnership con gli operatori culturali del territorio ci saranno anche due serate al CUBO in Torre Unipol: il 14 novembre con il sassofonista Francesco Bearzatti in duo con Luca Zennaro (chitarra) e il 5 dicembre, in un appuntamento “dopo festival”, con un solo del chitarrista Marc Ribot, guru della scena avant newyorkese. La collaborazione con il Conservatorio “G. B. Martini” si traduce invece in un concerto dedicato a Miles Davis e Gil Evans della Martini Big Band diretta da Michele Corcella e con Alessandro Presti solista alla tromba (4 novembre, Sala Bossi del Conservatorio). Si riattiva anche la collaborazione con la Fondazione MAST: nell’ambito della biennale Foto/Industria si esibiranno il trio di tromboni The Sliders (18 novembre, Palazzo Magnani), il quartetto del sassofonista James Brandon Lewis (16 novembre, Auditorium Mast) e il quartetto di sassofoni Saxofollia (11 novembre, San Giorgio in Poggiale). Quanto ai nuovi spazi, il 26 novembre il pianista Sullivan Fortner si esibirà in un solo pomeridiano alla Salaborsa, mentre in serata il festival scenderà nella Cantina Doctor Dixie, unendo il proprio nome a quello della formazione che più rappresenta la storia del jazz cittadino, la Doctor Dixie Jazz Band.
Per i concerti in città metropolitana, a Budrio arriva la star indiana delle percussioni Trilok Gurtu assieme al FontanaMIX ensemble (13 novembre, Teatro Consorziale); a Castel Maggiore si ascolterà una delle cantanti meglio preparate del jazz italiano, Vanessa Tagliabue Yorke (il 19, Teatro Biagi D’Antona) e a Castenaso, arriva il duo formato dal chitarrista manouche Paolo Prosperini e dal clarinettista Guglielmo Pagnozzi (il 22 novembre, PUBlic). Le tappe a Ferrara, tutte presso il Torrione Jazz Club, sono invece un affondo nel jazz statunitense contemporaneo. Si inizia il 4 novembre con il solo del pianista Bill Carrothers, per proseguire poi con Bad Plus (il 5), il quartetto di Joey Calderazzo con Miguel Zenón (il 10), un trio alla pari con Greg Osby (sax), Arno Krijger (organo) e Florian Arbenz alla batteria (l’11), il quartetto di un colosso della batteria come Mark Guiliana (il 15) e un altro piano solo, con Sullivan Fortner (il 25). In mezzo a tanto jazz americano, si inserisce la presenza del quartetto del trombettista Fabrizio Bosso, col suo omaggio alla musica di Stevie Wonder (il 18). Sullivan Fortner sarà il protagonista anche dell’unico concerto a Modena (27 novembre, La Tenda). In Romagna arrivano invece il trio del chitarrista John Scofield (3 novembre, Naima Club); il solo di Bill Carrothers (l’8, Fabbrica delle Candele); la band della chitarrista e cantante serba Ana Popović (il 9, Naima Club); il duo con la voce di Maria Pia De Vito e la chitarra di Roberto Taufic (il 10, Sala Melozzo); il trio Circuits del sassofonista Chris Potter (l’11, Sala San Luigi); un trio con Fabrizio Puglisi, Stefano Senni e Alessandro Paternesi (il 12, Ristorante Villa Carpena).
Tra le attività collaterali segnaliamo almeno le lezioni musicali Jazz Insights con Emiliano Pintori, ideate e ospitate dal Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna e l’undicesima edizione del Progetto Didattico “Massimo Mutti”, che presenta un workshop di musica d’insieme tenuto dal pianista Bill Carrothers riservato agli studenti del Conservatorio e del Liceo Musicale “L. Dalla” di Bologna, e il Premio Massimo Mutti, consistente in due borse di studio che consentiranno agli studenti selezionati di partecipare ai corsi internazionali di perfezionamento estivi 2024 della Fondazione Siena Jazz – Accademia Nazionale del Jazz e del Berklee College of Music a Umbria Jazz.
Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Bologna Città della Musica UNESCO, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol, Coop Alleanza 3.0, TPER, Città Metropolitana di Bologna, del main partner Gruppo Hera e con il sostegno del Ministero della Cultura. Il BJF fa parte di Jazzer powered by Gruppo Hera.