“Impromptus”: improvvisazioni tra musica e danza a Reggio Emilia

Il 17 aprile in Fonderia il secondo appuntamento

16 aprile 2025

Si chiama Impromptus ed è un progetto nato dalla collaborazione tra il Centro Coreografico Nazionale / Aterballetto e la Fondazione Ravenna Manifestazioni, con l’intento di creare uno spazio creativo condiviso, in cui coreografi e musicisti possano lavorare fianco a fianco, dando vita a performance inedite, fondate sull’ascolto reciproco e sulla creazione estemporanea. L’iniziativa rappresenta una riflessione profonda sull’improvvisazione, intesa non come semplice margine di libertà, ma come processo artistico vivo e imprevedibile. Le performance, della durata di circa 15-20 minuti ciascuna, si configurano come esperimenti scenici in cui movimento e suono si fondono in un dialogo continuo, sfidando i confini della composizione tradizionale. 

Dopo il primo appuntamento del 14 marzo, il progetto torna ad aprire le sue porte agli spettatori il 17 aprile alle 20.30, alla Fonderia di Reggio Emilia, con una serata dedicata all’esplorazione dei linguaggi dell’improvvisazione tra musica e danza. Protagonisti saranno i danzatori Leonardo Farina e Arianna Ganassi, che si esibiranno sulle musiche eseguite dal vivo dai violoncelli dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. 

Il progetto è una riflessione sull’improvvisazione autentica, come sottolinea Gigi Cristoforetti, direttore del Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto: “Improvvisazione è oggi un termine assai vago, spesso associato a un margine di autonomia nella creazione. Ma la vera improvvisazione è quella che caratterizza Impromptus, un incontro tra artisti di discipline diverse che, insieme al pubblico, costruiscono qualcosa di imprevedibile e unico.” Anche Antonio De Rosa, sovrintendente di Fondazione Ravenna Manifestazioni, sottolinea l’importanza di questa sperimentazione: “Cerchiamo sempre di rendere la programmazione sensibile ai nuovi linguaggi e ai nuovi pubblici. Questa collaborazione con Aterballetto ci permette di esplorare i territori dell’improvvisazione e dell’incontro tra musica e danza, spingendoci oltre i tradizionali confini della composizione”.