- Data di pubblicazione
- 19/04/2022
- Ultima modifica
- 19/04/2022
La forza delle parole. Orsini e Branciaroli portano in scena Sarraute
Dal 19 al 20 aprile al Teatro Diego Fabbri di Forlì
Due attori che hanno fatto la storia e una fenomenale scrittrice francese di metà Novecento. La carta d’identità è di Pour un oui ou pour un non, il nuovo spettacolo di Pier Luigi Pizzi con Umberto Orsini e Franco Branciaroli, due grandi nomi del teatro impegnati in un adattamento del magnifico testo di Nathalie Sarraute, nella traduzione di Pizzi. Alla prova con la complessa prosa di Sarraute, due maestri della parola come Branciaroli e Orsini, che si ritrovano assieme a teatro dopo tanti anni (dopo il loro memorabile “Otello” per la regia di Gabriele Lavia nel 1995), danno vita a un terribile gioco al massacro. Nella sua pièce più rappresentata l’autrice, che per lungo tempo ha esercitato la professione di avvocato, mette infatti al centro la forza della dialettica e delle parole in una ragnatela di virtuosa abilità. Non a caso la sua scrittura rientra a buon diritto in quella sfera creativa che si pone tra teatro dell’assurdo e teatro del quotidiano.
Protagonisti dello spettacolo sono due amici che si ritrovano dopo un immotivato distacco e si interrogano sulle ragioni della loro separazione. Conversando e analizzando le proprie motivazioni, tra provocazioni e toni ambigui, i due scoprono che a disseminare insidie nel loro dialogo sono stati proprio i silenzi, le ambiguità delle intonazioni, dettagli apparentemente innocui che si rivelano affilatissimi e pericolosi. Scoprono, insomma, che basta davvero poco a non comprendersi o a comprendersi male, basta un sì o un no, una parola detta male, o fraintesa per via di una disposizione d’animo diversa in chi parla e chi ascolta. E altrettanto poco basta, quindi, a rovinare un rapporto importante. “Per un sì o per un no” infatti non è solo la traduzione letterale del titolo francese della pièce, ma quel nonnulla che può cambiare tutto, che provoca lacerazioni profonde e ferite insanabili. A dirigere il gioco un maestro dello spettacolo, Pier Luigi Pizzi, che ritorna al suo antico amore per la prosa dopo tante regie nei teatri d’opera di tutto il mondo.