La natura sognata. No Rama di Annamaria Ajmone

Il 16 giugno una prova aperta a Mondaino

11 giugno 2019

“No Rama è un luogo abitato. Diverse specie possono vivere, crescere riprodursi. Qui i corpi si disintegrano in corpi celesti, si trasformano in piante, animali, minerali”. Lo racconta così, Annamaria Ajmone, come uno spazio astratto e meraviglioso, il senso di No Rama, ovvero del suo nuovo spettacolo al debutto a settembre, e per il quale è attualmente in residenza all’Arboreto di Mondaino. Sembra quasi fantascienza, ma in realtà Postumano, Metafisica della mescolanza e Antropocene sono i concetti chiave del discorso filosofico e artistico contemporaneo, e a declinarli non sono solo saggi, azioni politiche, mostre d’arte (come quella attualmente in corso al Mast di Bologna), ma anche i corpi in scena, soprattutto quelli dei danzatori.

I primi risultati del lavoro di questa coreografa e danzatrice applaudita già da qualche anno in Italia come astro nascente della danza, vincitrice del Premio Danza e Danza come migliore giovane interprete italiana nel 2015 e ospite nelle più prestigiose rassegne nazionali e internazionali, si potranno vedere il 16 giugno alle 19, sempre al Teatro Dimora di Mondaino, in occasione di una prova aperta al pubblico presentata nell’ambito di E’ BAL – palcoscenici romagnoli per la danza contemporanea. Fluidità e superamento del pensiero cartesiano saranno verosimilmente coordinate di un luogo “geograficamente vicino al nostro – come spiega Ajmone – non lontano e non impossibile, ma con continue incursioni dell’altrove-futuro, presente e sotterraneo”. Uno spazio artificiale ma auspicabile, insomma, in cui “si mescolano elementi organici e inorganici, e al cui interno ci sono esseri viventi, macchine sonore rotanti, rose del deserto, pietre magiche e arazzi. Ciascun elemento è connesso reciprocamente agli altri mescolandosi, lo spazio circostante si trasforma continuamente, i corpi assumono nuove forme e forze, il tempo si dilata generando così un sistema diffuso e autosufficiente”.

Ad approfondire questi temi sarà la coreografa stessa, in un incontro a seguire, a cura di Francesca Giuliani, seguito a sua volta dall’inaugurazione di Cogliere e restituire (cartografie dal mondo vegetale) mostra delle tavole di Veronica Azzinari, il cui titolo rimanda, come racconta l’artista, a una filosofia e un atteggiamento che accompagna quotidianamente il suo vissuto e il suo lavoro nell’arte, che la vede immersa costantemente in ambienti naturali.

No Rama è realizzato con il contributo di ResiDance XL 2019 – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche, azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore, coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino.