La Tempesta delle Ariette

Dal 3 al 31 luglio nelle piazze di Valsamoggia

03 luglio 2019

Più che un esperimento, il lavoro con le comunità portato avanti dal Teatro delle Ariette è una certezza. La certezza di un preciso orizzonte futuro verso cui viaggiare, di un modello di umanità aperta e attenta al mondo e agli altri, a cui Paola Berselli e Stefano Pasquini si ispirano da sempre e che loro stessi ispirano attraverso un teatro che in forme diverse mescola gli elementi della scena a quelli della convivialità, come il cibo preparato e condiviso durante gli spettacoli.

L’anno scorso era la barca di legno dell’Odissea a viaggiare nelle piazze di Valsamoggia per approdare in un’Itaca Ideale. Quest’anno il viaggio guidato dalle Ariette per la quinta edizione di Territori da cucire è rappresentato dalla poltrona/trono di Prospero e approda altrove, ancora su un’isola, quella della Tempesta di Shakespeare, luogo sconosciuto del naufragio e dell’esilio, l’isola del presente. Protagonisti dell’imponente spettacolo in cinque puntate a ingresso gratutito, che attraverserà Monteveglio (3 luglio), Savigno (10 luglio), Castelletto (17 luglio), Crespellano (24 luglio) e Bazzano (31 luglio), cinquanta cittadini dai quattro agli ottant’anni che da maggio partecipano a un laboratorio di Berselli e Pasquini, lavorando su tutti i fronti del teatro, dalla recitazione al lavoro su scene e costumi. Un’occasione per condividere delle domande, per mettere in discussione il proprio quotidiano, attraversando i vari Prospero, Ariel, Caliban, come molteplici facce di se stessi.

D’altronde “è il nostro presente che mi ha fatto pensare alla Tempesta – spiega Stefano Pasquini – Qualcosa sta cambiando, qualcosa è finito per sempre. Cosa ci sarà dopo? La piazza diventa isola, l’isola della tempesta. Il teatro è un’isola dove mi nascondo per stare solo e dove mi dispongo ad accogliere gli altri, i naufraghi. L’isola del teatro è tutta da scrivere, da immaginare, è ciò che del nostro passato è rimasto imprigionato nel presente dell’oggi. È il dialogo tra me, oggi, e il mio passato”. La magia di Prospero diventa quindi quella del teatro, come forse proprio il Bardo aveva inteso suggerire nella sua ultima opera. Una magia che scatenata in piazza insieme alla comunità spezza la solitudine e dà vita a una Tempesta che rigenera, trasforma, ridona vita. Ogni piazza sarà un’occasione nuova per riprovarci, prima attraverso parole e immagini, e poi davanti a un piatto di pane e pomodoro preparato per tutti dalla compagnia e condiviso sulla scena che si trasforma, come sempre, nel luogo di assemblea con gli spettatori.

Lo spettacolo, realizzato con la collaborazione di diverse realtà del territorio come Cooperativa Sociale Arca di Noè, Open Group Cooperativa Sociale, Donne Multietniche Valsamoggia, Nema Problema Onlus, Associazione Culturale Islamica Valsamoggia, e con la partecipazione del Collettivo La Notte e del Laboratorio Permanente di Pratica Teatrale, sarà documentato da Stefano Massari e Carlotta Cicci che realizzeranno il film L’isola della Tempesta e da un blog a cura di Raffaella Ilari sul sito delle Ariette.

Territori da cucire è realizzato con il sostegno di Comune di Valsamoggia, Regione Emilia-Romagna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, in collaborazione con Fondazione Rocca dei Bentivoglio e CartaBianca Libreria Indipendente.