La Toscanini: cinquant’anni di Musica, guardando al futuro

La nuova stagione dal 25 ottobre a Parma 

26 maggio 2025

C’è un suono che anticipa ogni nota, che vibra prima ancora dell’attacco dell’orchestra: è quello del tempo che passa. E nel caso della Filarmonica Arturo Toscanini, questo tempo suona cinquant’anni esatti di musica. In occasione di questo traguardo la Fondazione presenta una stagione sinfonica 2025/2026 ricchissima, con interpreti di fama mondiale, nuove commissioni, programmi tematici, produzioni corali e sinergie internazionali. Una traiettoria musicale che attraversa epoche, linguaggi e sensibilità, nel segno di una riflessione sempre viva sul potere trasformativo della musica.  

La programmazione sinfonica del 50esimo – con la Filarmonica Arturo Toscanini all’Auditorium Paganini – presenta opere del repertorio più amato ed altri brani meno frequentati. Il cartellone è formato da 18 appuntamenti sinfonici e comprende altre tre rassegne con 17 appuntamenti complessivi che vedono protagonisti i professori della Filarmonica: I Grandi Interpreti, I Concerti della Gazzetta (stagione cameristica in programma al CPM Sala Gavazzeni) e la novità della stagione: Musica tra le Navate: quattro concerti nelle chiese di Parma. 

A inaugurare il cartellone, sabato 25 ottobre, sarà un concerto incentrato sul ritmo come pulsazione primordiale: il Concerto per percussioni di Tan Dun e la Sinfonia n. 4 di Čajkovskij, con Alpesh Chauhan sul podio e Simone Rubino alle percussioni. Ma il vero debutto simbolico sarà quello del Maestro Kent Nagano, nuovo Principal Artistic Partner, che dirigerà tre appuntamenti, a partire dal 19 novembre, affiancato da artisti del calibro di Maria João Pires, Mihaela Costea e Sandu Nagy.

La lista degli ospiti è ampia e di assoluto rilievo: da Robert Treviño a Wayne Marshall, da Andrej Boreyko a Christoph Eschenbach, da Yves Abel a Victor Pablo Pérez, fino a Roberto Abbado, Marcus Bosch e Han-Na Chang. Tra i solisti, accanto ai celebri Midori, Mischa Maisky, Charlie Siem, Roman Simovic e Pierre Génisson, spiccano nuovi protagonisti come il violoncellista Ettore Pagano (vincitore del Premio Abbiati 2024) e il pianista Tom Borrow, BBC New Generation Artist 2021-23, qui come “solista in residence”. In programma anche il debutto di Kolja Blacher, ex spalla dei Berliner Philharmoniker, e della violinista canadese Lara St John. Grande attenzione è riservata alla contemporaneità, grazie al Progetto Ecosounds, che affida a dieci compositori italiani e internazionali — tra cui Valentina Scheldhofen Ciardelli, Silvia Colasanti, Riccardo Panfili, Leonardo Marino, Lucia Ronchetti — il compito di costruire percorsi sonori legati al tema dell’ambiente, del paesaggio, del cambiamento climatico. Il progetto culmina con La Sagra della Primavera di Stravinskij, che sarà eseguita il 31 maggio in un concerto condiviso con l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, diretto da Kent Nagano.

Il programma sinfonico si apre ai grandi temi esistenziali: dalla Sinfonia n. 2 “Resurrezione” di Mahler diretta da Kent Nagano il 5 febbraio, al Canto della Terra diretto da Robert Treviño il 23 maggio, fino al doppio appuntamento di San Silvestro e Capodanno con la Nona Sinfonia di Beethoven. Sempre a Beethoven sono dedicati due programmi monografici, con la Sinfonia “Eroica”, il Concerto n. 5 “Imperatore” e la Sinfonia Pastorale. Accanto ai titoli più noti, spiccano rarità come I Profeti di Castelnuovo-Tedesco, Schelomo di Bloch, e la Fantasia Scozzese di Bruch. Di forte impatto anche la serata Irresistibile Jazz, con musiche di Copland, Gershwin, Bernstein e Goodman, diretta da Wayne Marshall con Pierre Génisson al clarinetto. Un posto speciale occupa il concerto del 4 dicembre, dedicato alla figura del pittore e compositore lituano Čiurlionis, a 150 anni dalla nascita, con la Pastorale di Beethoven e Foreste Urbane di Nicola Campogrande, sotto la bacchetta di Marcus Bosch. Questo evento si inserisce in una vera e propria “settimana lituana”, che include anche appuntamenti cameristici con il Quartetto Goldberg e Orazio Sciortino.

Molti di questi programmi vengono poi portati nei teatri dell’Emilia – Romagna dove proprio in questi ultimi anni La Toscanini ha rafforzato la sua presenza. La Regione è partner privilegiata dell’orchestra perché dietro ad esso sta una precisa dichiarazione d’intenti per una causa abbracciata nel segno della più alta considerazione: in questo senso essa è per la Regione ambasciatrice di eccellenza delle sue ricche tradizioni musicali nel segno delle quali Arturo Toscanini, di cui porta il nome, ne è stato grande interprete. 

La stagione si arricchisce inoltre di progetti speciali: Nidi di Musica, che permette ai genitori di seguire i concerti mentre i bambini partecipano a laboratori artistici, e diverse iniziative dedicate al rapporto tra musica e scienza, letteratura, educazione, tra cui Il Potere della Musica, Scienza in Musica e Le Sorelle Boulanger, omaggio a due figure centrali della musica del Novecento.