- Data di pubblicazione
- 19/07/2021
- Ultima modifica
- 19/07/2021
La vita nuova. Tra un atto e l’altro porta in scena domande, inquietudini e sentimenti post-pandemia
Dal 20 al 25 luglio a Villa Salina Malpighi
Dal 20 al 25 luglio alle 21.30 la magnifica Villa Salina Malpighi di Castelmaggiore farà da cornice a La vita nuova, un’inedita tappa di Tutto il mondo è un teatro, progetto dell’Associazione Tra un atto e l’altro capitanato da Angela Malfitano e Francesca Mazza. Dal 2015 le due attrici, registe e pedagoghe riuniscono periodicamente un gruppo consolidato di attori e attrici accomunati da visioni e percorsi comuni, con lo scopo di costruire uno spettacolo con regia e drammaturgia collettiva, fuori dalle logiche produttive consuete. Per quindici giorni gli artisti condividono letture, musiche e visioni perseguendo un’idea autoriale dell’attore. “Non come emancipazione dalla regia – spiegano – ma come esercizio necessario alla creazione. Spazio di libertà, di ascolto e di responsabilità. Lavoro complesso perché l’assenza di una regia esterna chiede di conciliare ipotesi e visioni diverse, di inanellarle in un percorso unitario, con reciproco ascolto, apertura e disponibilità alla messa in discussione. Ma lavoro prezioso – forse unico nel panorama teatrale italiano – che rimette al centro un tempo di studio e di sperimentazione di cui l’evento finale è testimonianza e non prodotto.”
Dopo i lavori dedicati a Shakespeare, Tolstoj, Mary Shelley, Asimov e a questioni calde come quella delle migrazioni, con La vita nuova Maurizio Cardillo, Fabrizio Croci, Oscar De Summa, Angela Malfitano, Marco Manchisi, Francesca Mazza e Gino Paccagnella si fanno autori, registi e attori di uno spettacolo che prende raccoglie suggestioni dai grandi classici ma anche dai contemporanei, per riflettere sui mesi di pandemia, ormai molti, che speriamo di lasciarci alle spalle ma che tuttavia lasciano in eredità molte cose a cui pensare. Punto di partenza di questo nuovo viaggio è una sfida collettiva: condividere domande, inquietudini, emozioni, sentimenti che la pandemia ha scoperchiato. “Domande alle quali – raccontano gli artisti – quasi certamente, non sapremo rispondere ma di cui sentiamo necessità: così come sentiamo necessario trovare la forma e le parole per quelle emozioni, inquietudini e sentimenti; trovare le parole per connetterci al presente perché pensiamo sia questo uno dei compiti alti del teatro. Anche il Teatro ha bisogno di una vita nuova. I punti di vista sono diversi e diverse le sensibilità: carichi del peso del recente passato, volgiamo lo sguardo al futuro: ci sono dati nuovi giorni e proviamo ad immaginarli attraverso l’atto creativo/generativo proprio dell’arte”.
Il progetto Tutto il mondo è un teatro è realizzato con il contributo di Unione Reno Galliera, Città di Castel Maggiore, Regione Emilia Romagna e fa parte di Bologna Estate 2021.