Il Nuovo e l’Antico. Bologna Festival accende Piazza Maggiore

Il 15 settembre un videomapping rivela i disegni della facciata incompiuta

10 agosto 2022

Come sarebbe la Basilica di San Petronio se alcuni progetti architettonici mai realizzati fossero invece stati realizzati davvero? Con La piazza si accende, un’idea ce la possiamo fare davvero. Il 15 settembre in Piazza Maggiore Bologna Festival aprirà la sua stagione autunnale con un evento davvero speciale, un progetto di videomapping che rivelerà i disegni nascosti della facciata incompiuta e che si realizza grazie al sostegno di ALFASIGMA e con il contributo del Ministero della Cultura, nell’ambito del fondo Progetti Speciali 2022, e del Comune di Bologna, nell’ambito di Bologna Estate 2022.

Nelle sere dal 15 al 19 settembre, a partire dalle ore 21, si vedranno infatti proiettati sulla facciata della basilica, accompagnati dalle note di Rossini, alcuni dei progetti, mai realizzati, per il rivestimento del frontespizio. Attraverso la tecnica del videomapping, prenderanno vita alcuni dei disegni elaborati dai grandi architetti del passato, come Andrea Palladio, Giulio Romano, Baldassarre Peruzzi, il Vignola, il Terribilia, Girolamo Rainaldi, fino all’ultima dedica “green” di Mario Cucinella che trasformerà la facciata in un giardino. La realizzazione del videomapping è firmata dal video-artist Luca Agnani, figura di spicco nell’ambito della digital art, che ridisegnerà la facciata di San Petronio elaborando i bozzetti storici oggi custoditi nel museo della basilica. Una dozzina in tutto (scelti tra i quasi cinquanta bozzetti), che vanno dal Cinquecento al 1933.

La serata inaugurale prevede un dialogo tra lo storico dell’arte Luigi Ficacci e l’architetto Mario Cucinella, seguito da un concerto sinfonico dell’Orchestra Senzaspine diretta da Matteo Parmeggiani con un programma che comprende Gioachino Rossini, Ottorino Respighi e Richard Wagner. Sulle note dell’ultimo brano in programma, l’Ouverture dal Guillaume Tell di Rossini, inizieranno in sincrono le proiezioni sulla facciata della basilica; nelle serate successive il pubblico potrà assistere allo spettacolo, replicato ogni mezz’ora a partire dalle ore 21, su musiche registrate. Tutti gli spettacoli, incluso il concerto del 15 settembre, sono ad ingresso libero.

A partire dal 21 settembre comincia poi Il Nuovo L’Antico, storica rassegna di Bologna Festival dedicata alla musica antica e contemporanea che apre con un concerto dei Tallis Scholars. Il ciclo di concerti, che va avanti fino al 27 ottobre all’Oratorio di San Filippo Neri, sviluppa una particolare attenzione sulla musica per strumenti a tastiera, nuovi o antichi, tradizionali o preparati, elettronici o giocattoli con programmi che innestano i Preludi di Couperin su Játékok di Kurtág come nei folgoranti “Aforismi” impaginati dalla pianista Maria Grazia Bellocchio (26 settembre) o percorrono la produzione per tastiera preclassica o protoromantica di C.P.E Bach, Mozart e Haydn come nell’excursus al fortepiano di Andreas Staier (20 ottobre). Emanuele Arciuli (11 ottobre) nel suo American Landscapes per cinque tastiere scorre da John Cage a George Crumb, Missy Mazzoli o Marga Richter passando da un clavicembalo a un toy piano, da un pianoforte preparato ad un pianoforte a coda o una tastiera elettronica. Totalmente proiettato verso la contemporaneità il concerto del percussionista Simone Rubino (17 ottobre), protagonista di un’impressionante esibizione virtuosistica con piatti, gong, marimbe, temple-block, xilofoni, claves in pagine di Iannis Xenakis, John Cage, Keiko Abe, Tan Dun. Il violinista Enrico Onofri con il suo Imaginarium Ensemble chiude la programmazione d’autunno riportandoci all’Antico, alla scoperta del più raro e sconosciuto territorio della “sonata a violino solo” del Seicento.