- Data di pubblicazione
- 22/08/2023
- Ultima modifica
- 31/08/2023
Le città visibili. È tutto pronto per l'XI edizione del festival riminese
Teatro e musica, dal 24 agosto al 1° ottobre
Il Teatro degli Atti, il Lapidario del Museo della Città, l’ex cinema Astoria, lo Studio A, il Cast Oro Teatro (ex Mulino di Amleto Teatro) e le ex OGR. Sono questi i tanti e diversi luoghi di Rimini che vedranno sbocciare l’undicesima edizione di Le città visibili, il festival di musica e teatro curato da Tamara Balducci e Riccardo Amadei, perchè, come sottolinea la direzione artistica citando Pasolini, “La cultura non si porta, la cultura è nei luoghi”. E in questo momento Rimini, città candidata a Capitale italiana della Cultura, è davvero un luogo particolarmene fertile, non solo riguardo la presentazione di eventi artistici e culturali ma più in generale, e più in profondità, in ordine al dibattito intorno a quanto lo sviluppo complessivo della città possa modellarsi intorno alle dinamiche culturali del presente e del futuro.
Roberto Latini sarà invece al Teatro degli Atti il 27 agosto con Venere e Adone. Siamo della stessa mancanza di cui sono fatti i sogni. L’amore terrestre e quello divino nel disarmo di un destino ineluttabile, attraversando il mito nell’arte.
Piccoli suicidi. Tre brevi esorcismi di uso quotidiano di Giulio Molnár con Olivia Molnár sarà invece allo Studio A il 28, 29 e 30 agosto (per soli 15 spettatori a replica). Il 31 agosto l’ex cinema Astoria ospita Così è (o mi pare), riscrittura per realtà virtuale dell’opera di Luigi Pirandello di e con Elio Germano e la straordinaria partecipazione, tra i numerosi attori, di Isabella Ragonese.
Con la carabina di Licia Lanera, Premio Ubu migliore regia e miglior nuovo testo straniero di scrittura drammaturgica, è lo spettacolo in scena il 1° settembre (ex cinema Astoria). Ancora indiscussi maestri del teatro il 2 settembre, con La vita ha un dente d’oro di Rita Frongia e la regia di Claudio Morganti, con Francesco Pennacchia e Gianluca Stetur. Uno spettacolo di archeologia teatrale. Alle origini del gioco, laddove nasce la tradizione ormai perduta.
Ci si sposta invece al Lapidario romano il 3 settembre con Tomas Leardini in Cardio drama. La storia è ambientata in ospedale: un tentativo per rivoluzionare il rapporto fra medici e pazienti, fra eretti e distesi, fra malattia e malati.
Maternità, nuovo titolo di Fanny&Alexander, approderà invece il 4 settembre al Cast Oro Teatro. Lo spettacolo è tratto dal racconto di Sheila Heti in cui una donna si chiede cosa che la trattenga dal mettere al mondo un figlio.
Il 6 settembre al Teatro degli Atti ci sarà Still Alive, segnalazione speciale Premio Scenario 2021 e spettacolo vincitore del bando L’Italia dei Visionari con Caterina Marino (che cura anche drammaturgia e regia) e Lorenzo Bruno. Un’esplorazione delle varie fasi che attraversa il corpo depresso, tra il rifiuto e l’accettazione di una condizione non solo personale ma umana.
Stefano Cenci, in scena con Chiara Davolio e Filippo Beltrami, sarà al Teatro degli Atti con WonderBoom, appuntamento il 7 settembre per “un’asta, non sforzatevi di ricavarci sottotesti o dietrologie: serve a monetizzare. Monetizzare, è quello che la generazione precedente alla nostra, quella messa al mondo dal boom economico postbellico, e poi degli anni ’80, quella del tutto è possibile, quella del self made man, ci ha insegnato”, scrive il regista.
Non tre sorelle, liberamente non ispirato a Cechov e diretto da Enrico Baraldi che racconta: “Nel 2020 iniziamo le prove e a causa della pandemia abbiamo rimandato il debutto per due anni. Il 24 febbraio 2022, proprio mentre ricominciamo a provare, veniamo svegliati dalle immagini dei carri armati russi che entrano in Ucraina. Da un giorno all’altro Mosca cambia il suo volto. Improvvisamente nulla sembra avere più un senso: cosa è possibile fare, come Europei, come cittadini e infine come artisti, a fronte delle immagini di una guerra che sembra coinvolgerci più di altre?”. Appuntamento l’8 settembre al Teatro degli Atti e sempre nel teatro riminese va in scena Le volpi di Lucia Franchi e Luca Ricci (9 settembre), spettacolo che mette in scena l’inesauribile fonte di ispirazione che è la provincia italiana.
In chiusura, il 1 ottobre alle ore 11 alle ex Officine Grandi Riparazioni-OGR di Rimini sarà allestito Work Express. Cent’anni di lavoro tra conquiste e treni persi di Riccardo Tabilio, regia di Michele Di Giacomo, in scena insieme a Tamara Balducci e agli allievi delle classi 4L e 5S dell’Istituto Gobetti di Morciano, con il sostegno di CGIL Rimini. Parlare di lavoro nel 2023 significa percorrere una sterminata prateria fatta di frammentazione contrattuale, di ritmi inauditi, di compulsione e di dipendenza. Significa imbattersi in subdole forme di persuasione (e auto-persuasione) volte ad aumentare la produttività, la frenesia, le ore dedicate da ciascuno al lavoro: a farci dimenticare che si lavora per vivere e non si vive per lavorare. Scandisce lo spettacolo il fischio del vapore, tributo alle Officine Grandi Riparazioni, dove per cent’anni sono stati riparati i treni, luogo in cui debutta lo spettacolo.
In questa XI edizione, non mancano gli appuntamentii musicali , il primo è con le cantautrici indie Giorgieness e Emma Nolde il 26 agosto (Teatro degli Atti), mentre il 5 settembre sarà la volta di Journey through the past, concerto di Cristiano Godano e Alessandro ASSO Stefana che suonano Neil Young al Teatro degli Atti. Qui il 10 settembre arriva MEG (99 posse) in concerto con il suo Vesuvia Tour, in apertura la cantautrice Crista.
Il festival è prodotto e organizzato dall’associazione Le Città Visibili con la collaborazione del Comune di Rimini e grazie al sostegno di Ministero della Cultura – Regione Emilia-Romagna.
Gli spettacoli e i concerti saranno alle ore 21.30 (salvo dove indicato), mentre il bar sarà aperto per tutta la durata del festival già dalle ore 20.30. per maggiori informazioni: prenotazione@lecittavisibili.com, www.lecittavisibili.com