“Le relazioni pericolose” delle Belle Bandiere
Elena Bucci e Marco Sgrosso in scena al Teatro Novelli di Rimini, dal 5 al 7 dicembre
Da martedì 5 a giovedì 7 dicembre, alle 21.00, al Teatro Comunale Ermete Novelli di Rimini va in scena “Le relazioni pericolose”, nuova elaborazione drammaturgica di Elena Bucci (vincitrice pochi giorni fa del Premio Histryo Anct e lo scorso anno di due tra i premi più prestigiosi: il Premio Eleonora Duse e il Premio Ubu come migliore attrice) e Marco Sgrosso, artisti legati da un lungo sodalizio nella compagnia teatrale Le Belle Bandiere. La nuova pièce è tratta dall’omonimo romanzo epistolare di Pierre-François Choderlos de Laclos, autore settecentesco a suo tempo celebre per lo scandalo generato dalla pubblicazione di questo romanzo, oggi considerato un classico della letteratura europea grazie alle sue riflessioni argute e amare sulla natura dei rapporti di potere, sulla volontà di potenza che si rivela alla fine fallimentare, producendo soltanto morte e follia.
“È davvero una pericolosa tentazione, affrontare il romanzo epistolare di Laclos, generale, scrittore, inventore, giacobino, amico del Duca D’Orléans, segretario governativo per Danton, governatore sotto Napoleone, capace di danzare con la storia, con le arti e con tutti i poteri che si sono avvicendati in quel secolo straordinario” – scrivono Elena Bucci e Marco Sgrosso – “Siamo immersi in un gioco di specchi, falsari e finte chiavi, dove balenano verità sempre diverse, velate e disvelate dalle armi dell’intelligenza e dell’ironia più amara. Attraverso fiumi di lettere di personaggi affascinanti e crudeli, fidenti ed amorosi, ma sempre clamorosamente teatrali, si snoda l’abile strategia che rivela la matematica spietata dei rapporti e il mutevole duello tra vittima e carnefice, per arrivare, come in un meccanismo ad orologeria, alla grande esplosione finale. Merteuil e Valmont sono vampiri allo specchio, assetati di linfa vitale, arditi nelle mosse di un gioco al massacro, vigliacchi nell’esperire i sentimenti, paurosi di perdere il controllo, assediati dal desiderio di potere. Tourvel, Cécile e Danceny vengono evocati dalla voce dello stesso autore, usati, immolati, succhiati, svuotati. Lo stesso Laclos diventa protagonista e testimone dei segreti e delle esecuzioni, conosce e favorisce tutte le trame. Ma qualcosa sfugge alle strategie, l’ingranaggio si inceppa, gli specchi rimandano immagini inattese, si spezza il legame tra i complici. La mossa finale è sbagliata e il conto tra vincitori e vinti resta aperto… Quest’opera geniale, attraverso le storie di amore e sesso di qualche singolare individuo, traccia il ritratto di un’intera epoca alla vigilia di una rivoluzione che ha cambiato la storia, con le sue aperture al futuro, le sue trappole, le limpide utopie, le paure, la cecità”.
Elena Bucci, in questa raffinata e coinvolgente rilettura scenica, che la vede anche alla regia, interpreta due figure femminili antitetiche, calandosi nei ruoli diametralmente opposti della Marchesa de Merteuil e della Presidentessa de Tourvel, la prima artefice di uno spietato e perverso gioco di seduzione, l’altra preda e vittima innocente. Al suo fianco Marco Sgrosso recita il ruolo del Visconte di Valmont, amante della Marchesa, cinico e dissoluto libertino. Sul palcoscenico anche Gaetano Colella, il terzo sodale de Le Belle Bandiere, che qui indossa i panni del disincantato narratore, Choderlos de Laclos, ma presta la voce anche ai personaggi minori del racconto.
La drammaturgia del suono è di Raffaele Bassetti e l’accompagnamento musicale scelto è una sorta di ponte sonoro che unisce i tempi di Laclos ai nostri, spaziando dai compositori sette-ottocenteschi come Vivaldi, Schubert e Chopin ai nostri contemporanei come il francese Tiersen e il polacco Preisner.
La pièce, prodotta dal Centro Teatrale Bresciano, viene presentata con un lungo sottotitolo – “conto aperto tra la marchesa di Merteuil e il visconte di Valmont ovvero lettere raccolte tra un gruppo di persone e pubblicate a scopo di istruirne alcune altre” – ma l’attualità di questo testo, ambientato al tramonto di un’epoca, quella della nobiltà libertina e immorale a pochi anni dalla Rivoluzione Francese, non consiste nel machiavellismo cinico delle strategie e perfidie amorose, delle brame di conquista e seduzione erotica di una nobiltà annoiata e capricciosa: rappresenta, piuttosto, la lettura universale del confine tra umano e inumano nelle relazioni che intrecciano gli individui, quando il desiderio di possesso, la vanità e la sopraffazione dell’altro prevalgono sull’autenticità dei sentimenti.
Mercoledì 6 dicembre, alle 17.00 nella Sala del Ridotto, gli artisti della compagnia Le Belle Bandiere incontreranno il pubblico. L’incontro sarà coordinato da Serena Macrelli e Maria Carla Casadei.
Link
- Data di pubblicazione
- 01/12/2017
- Ultima modifica
- 10/01/2018