- Data di pubblicazione
- 21/04/2023
- Ultima modifica
- 21/04/2023
Le “resiDANZE” di primavera celebrano i trent’anni di Teatri di Vita
Dall’1 al 14 maggio la settima edizione
Danza, teatro, poetry slam e circo contemporaneo. Si fa sempre più ricco e multiforme il cartellone delle bolognesi resiDANZE di primavera. La settima edizione della kermesse coincide d’altronde con il trentennale di Teatri di Vita, che celebra il traguardo con due settimane (dal 1° al 14 maggio) di spettacoli ed eventi nei bellissimi spazi in teatro e all’aperto di Via Emilia Ponente. Si parte il Primo Maggio con l’ormai tradizionale giornata di festa, che sarà condotta da Alessio Genchi e Innocenzo Capriuoli, con dj-set di Effe. Oltre al pranzo delle Cucine Popolari ci sono due spettacoli, uno del Teatro del Lemming ispirato alle Metamorfosi di Ovidio (per soli cinque spettatori, ma con molte repliche), e l’altro di Genchi e Capriuoli, una filastrocca in cui il teatro si fonde con la slam poetry. Durante la giornata c’è poi la formula “open mic” per cui chiunque potrà prendere la parola con poesie, barzellette, canzoni. E a chi porta una piantina da aggiungere al giardino di Teatri di Vita avrà pure il caffè gratis.
Nei giorni successivi ancora teatro con un Amleto nella versione proposta da Laura Angiulli e da Galleria Toledo (2-4 maggio) e con La mite (5-6 maggio) che Teatri d’Imbarco ha tratto dal racconto di Dostoevskij con la regia di Nicola Zavagli per l’interpretazione di Beatrice Visibelli. Cuore della rassegna sono però le residenze artistiche di 6 compagnie e artisti, che hanno potuto lavorare a Teatri di Vita nell’ambito del programma Artisti nei territori della Regione Emilia-Romagna con il Ministero della Cultura, anche con l’affiancamento di due tutor esterni (Carmelo A. Zapparrata e Agnese Doria) e che presentano gli studi elaborati. Durante la prima settimana s’incontreranno Terramadre di Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich (5-6 maggio), che esplora il rapporto dell’uomo con la natura, invitando il pubblico a un percorso condiviso nell’ambiente e infine restituendo con la parola il racconto di un’esperienza e Stiamo lavorando per voi (ci scusiamo per il disagio) di Claudio Larena (6 maggio), un’installazione performativa che si confronta con il tema dei cantieri nelle città odierne. Nella seconda settimana il primo appuntamento con le residenze è con il nouveau cirque, con la presentazione di Llabyellov di Carlo Cerato (11-12 maggio), uno spettacolo di giocoleria, avvincente e ironico. Per il teatro, la compagnia Collettivo Est presenta Purgatori (13-14 maggio) che si confronta con il Purgatorio di Dante preso come modello del lockdown. Per la danza è in programma invece Tecnologia Filosofica, che presenta Eco del mondo (13-14 maggio), omaggio alla figura di Arlecchino a partire dal celebre quadro di Picasso.
Ci sono poi una serie di spettacoli nello spettacolo, perché le “resiDANZE di primavera” ospitano anche le quindi creazioni originali, e appositamente create in site-specific, dei sedici danzatori e performer internazionali del corso Anfibia organizzato da Leggere Strutture Art Factory, con la direzione artistica di Carlo Massari (8-9 maggio). Le performance sono frutto di ricerca e sperimentazione di progetti elaborati dai giovani artisti durante l’anno, sotto la supervisione artistica di esperti nel settore. Da segnalare infine la residenza dello spettatore, un progetto sperimentale proposto nell’ambito di “Epifania delle residenze”, programma triennale condiviso dai titolari di residenza dell’Emilia-Romagna, che si svilupperà in sette strutture coinvolgendo artisti, curatori e appunto spettatori.
Il programma di Teatri di Vita – Centro di Produzione Teatrale è in convenzione con il Comune di Bologna e riceve i contributi della Regione Emilia-Romagna e del Ministero della Cultura.