- Data di pubblicazione
- 10/02/2018
- Ultima modifica
- 10/02/2018
Leila della tempesta
Un piccolo cult, la pièce è in scena sabato 10 a Bologna e domenica 11 febbraio a Novellara
È diventato un piccolo cult, questo spettacolo di Alessandro Berti che potrete vedere sabato 10, alle 17.00, a Bologna (Palazzo d’Accursio) per iniziativa della Scuola di Pace di Montesole (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti) e domenica 11 febbraio a Novellara, al Teatro della Rocca.
Dagli echi ovattati della cronaca che parlano di naufraghi e morti in mare, il nostro mare, Leila della tempesta ci porta nel parlatorio di un carcere italiano. Qui, attorno a tavolo, una detenuta tunisina, arrivata proprio con uno di quei barconi carichi di disperazione, e un volontario italiano parlano di islam, cristianesimo, costituzioni democratiche, primavere arabe. Un po’ in italiano e un po’ in arabo, dato che il volontario conosce bene entrambe le lingue.
Tratto dal libro omonimo di Ignazio De Francesco, monaco dossettiano, e pubblicato da Zikkaron, “Leila della tempesta” è una riduzione teatrale di un dialogo sorprendente, frutto dei molti anni di lavoro di De Francesco alla Dozza, il carcere di Bologna, con i detenuti di cultura araba.
Lo spettacolo, regia di Alessandro Berti, di cui sono interpreti lo stesso Berti e Sara Cianfriglia mette a fuoco il personaggio di Leila, in un dialogo con il volontario, chiamato L’Altro, che si interrompe continuamente per le chiusure di lei e che lui riesce a rriaprie e riannodare.
“Leila della tempesta” è una produzione Casavuota, coproduzione Ass.culturale Cà rossa , in collaborazione con Colori del vento – con il sostegno di Unedi/ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna.