Lenz: online due soli da Calderón de la Barca

Il 23 dicembre su Emilia Romagna Creativa e Lepida TV

22 dicembre 2020

Nell’attesa di poter tornare in sala, in Emilia-Romagna, e non solo, la cultura viaggia online. Dopo lo speciale andato in onda a maggio per #laculturanonsiferma, sul nostro portale Emilia Romagna Creativa e su Lepida TV tornano le creazioni di Lenz Fondazione con un nuovo appuntamento doppio il 23 dicembre alle 21.

Protagonista è ancora una volta l’incontro tra l’immaginifico universo di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, e il mondo visionario di Calderón de la Barca. Due le creazioni in programma: Hipógrifo violento e Altro stato, entrambe nate a partire da La vita è sogno del grande drammaturgo spagnolo, nell’ambito del progetto di Lenz per Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21. All’ultima grande voce del Siglo de Oro spagnolo, la compagnia parmense ha dedicato infatti un trittico monumentale che comprende l’auto sacramental Il Grande Teatro del Mondo e l’arcinoto masterpièce, e presenta adesso tre nuovi soli calderoniani, tra cui Altro stato e Hipógrifo violento, nati come una rifrazione della biografia delle attrici. “Mete-biografie – precisano i creatori – che raccontano già, in un futuro circolare, quello che queste tre interpreti hanno vissuto intimamente e artisticamente”.

Nato proprio come “découpage performativo” de La Vita è sogno, Hipógrifo violento estrae la figura di Rosaura dall’opera e ne stratifica la dimensione inserendo nella drammaturgia anche il punto di vista dell’antagonista Sigismondo. Il solo isola nello stesso spazio-tempo la vita e il sogno, il reale e l’immaginario, la verità e la finzione, il trucco e lo svelamento, prendendo corpo nella doppia natura dell’Ippogrifo – cavallo e aquila insieme – trasfigurato dall’attrice simbolo di Lenz Sandra Soncini.

In Altro stato, invece, costretti nell’unico corpo psichico della straordinaria attrice sensibile Barbara Voghera, principe e servo si inseguono alla ricerca di una sola identità” spiega Francesco Pititto. Il “Che cos’è la vita?” su cui s’interroga l’opera di Calderón diventa un ultra-contemporaneo “Chi sono io?” Nell’opera convivono così la consapevolezza della tragedia a cui è destinato l’Uomo e il desiderio di sottrarsi al dominio del reale dando forma a un mondo rovesciato.

Video

Hipógrifo violento

Altro Stato